Guido Giraldo, gioielliere, è nato a Treviso nel 1937 da padre friulano e madre trevigiana.
Dopo una vita dedicata all’arte orafa, in Gioielli d’Artista racconta il suo percorso, le esperienze che lo hanno reso l’orafo creativo di oggi, ripercorrendo il passato con fotografie e disegni di una vita.
Questo libro è un tributo al mondo dell’oreficeria, un omaggio a una grande passione. È la storia di un bambino affascinato dall’arte orafa e di un uomo capace di trasformare quel metallo prezioso in opere d’arte.
“Francesco Finotto, offre, in questo volume, un brano squillante di bellezza poetica della fotografia” (Italo Zannier). La città delle feste è uno straordinario viaggio notturno lungo il frontemare del Nordest, quando d’inverno la rivista di alberghi e condomini che si offrono al mare acquista un sapore fantastico. Da una parte il profilo immobile delle mille terrazze, la lunga striscia silente delle facciate di Hotel e Residence, dove le luci della festa sono appena state spente, dall’altra la lista inquieta del mare: il nero dell’origine, prima della luce, quando la terra era informe e deserta; il blu dell’altrove, degli abbandoni e della malinconia; l’indaco della pace e del rilassamento. Campo e controcampo, come al cinema.
Il frontemare è lo spazio più ambito perché è la soglia dell’infinito interiore. Sulla riva, la successione di sabbie, onde e nuvole, lo scontro tra acqua, aria e terra, è la straordinaria metafora della fusione dell’uomo con le forze elementari, a cui partecipano tutti i sensi. La frontiera dove il destino individuale si misura con il ritmo dell’universo, dove l’alternarsi del flusso e del riflusso corrisponde al passaggio tra la veglia e il sonno, dove l’animo si rivela specchiandosi nei sogni.
Il libro tratta delle produzioni agricole della zona euganea: l’olivo con il suo pregiatissimo olio EVO. La natura dei terreni e le condizioni climatiche, unite al patrimonio di varietà autoctone, hanno qui determinato fin da tempi lontani una specifica vocazione all’olivocoltura. L’olio EVO euganeo è riconosciuto con la DOP fin dal 2001. Le foto presenti nel libro documentano l’elevatavariabilità di questo ambiente collinare e gli olivi presenti sembrano connaturati in un sodalizio garantito dalla longevità della pianta. Si racconta degli olivi e degli oli partendo da aspetti storici alquanto suggestivi, spiegando le particolari tecniche colturali adottate con notizie e curiosità in campo sensoriale e dietetico-nutrizionale. È consigliata la lettura sia agli addetti ai lavori sia al grande pubblico interessato a una puntuale informazione riguardante un tipico prodotto agroalimentare del territorio euganeo.
In occasione del decimo anniversario dalla pubblicazione del volume 50 Vini di Romania incontrano 50 piatti italiani d’eccellenza l’autrice propone un’edizione celebrativa in cui abbina 50 vini rumeni, da 50 cantine, a 50 piatti culinari rumeni, edita in inglese, rumeno e italiano. Il primo libro di Marinela Ardelean ha ricevuto riconoscimenti internazionali, premiato dal Ministero degli Affari Esteri italiano e dall’OIV – Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, dal Gourmet Awards e Gourmet Cookbook Awards, considerati gli Oscar dei libri di gastronomia.
Marinela Ardelean è un’esperta di vino con vent’anni di esperienza, ambasciatrice dei vini rumeni e cofondatrice dei festival RO-Wine e creatrice di Wines of Romania, l’unica piattaforma bilingue dedicata al vino rumeno, ai produttori e agli appassionati di enologia.
Coronamento della prima parte, edita nel 2022, della storia dell’Ateneo di Treviso fondato da Napoleone I nel 1810, l’opera tratta della rinascita novecentesca dell’Istituto e del prosieguo della sua attività nel nuovo millennio, documentando la poliedrica mole di conferenze, studi, celebrazioni e proposte offerta nel corso dell’ultimo quarantennio. Vicende e cronache accademiche vengono ripercorse assieme a quelle della città e del territorio caratterizzate da profondi cambiamenti sociali, politici ed economici. Un periodo raccontato con grande rigore documentario, ricco di eventi e di momenti raccolti in un testo che evidenzia il ruolo positivo e benefico del pensiero umanistico e scientifico, un lungo sguardo appassionato che ripercorre, sul filo di una sistematica ricostruzione, i momenti salienti di un’intensa attività permeata dal concetto di cultura come “anima di un Paese”.
Il catalogo raccoglie le opere in legno, pietra e bronzo, ideate e realizzate per un percorso espositivo, all’interno del Museo Luigi Bailo di Treviso, rivolto ai non vedenti e ipovedenti, quindi ad una conoscenza tattile della forma. Le sculture distribuite nelle varie sale accanto ai capolavori dell’indimenticabile Arturo Martini e negli spazi del Chiostro, stabiliscono un ipotetico, ideale e stimolante dialogo che coniuga passato e presente. Così collocati, i lavori di Matteo Cocomazzi che, talvolta, nei soggetti femminili morbidi e sognanti lambiscono i territori della plastica martiniana, consentono di “toccare con mano” la bellezza e la sinuosità dei corpi e più in generale, nelle tematiche astrattogeometriche d’ispirazione arcaica e totemica, evidenziano un gioco elaborato di superfici, di pieno e di vuoto, di concavo e convesso, per una lettura a contatto diretto con la forza e la consistenza della materia.
Raccontare la città attraverso gli occhi di chi la vive quotidianamente. Domenico Basso ha chiesto a 40 trevigiani di svelare i loro luoghi del cuore. Ne è uscita una raccolta di brevi racconti che svelano gli angoli noti e meno noti della città di Treviso. Il libro, che vuol essere anche una piccola guida di consigli per chi in poco tempo vuole visitare la città, è un viaggio che porta a galla ricordi e storie di chi in questa città è nato o ha scelto di vivere.
Domenico Basso è un giornalista professionista, nato a Treviso. Ha lavorato a lungo nella carta stampata ed è stato direttore di alcune tra le principali testate televisive del Nordest. Tra le sue pubblicazioni: Sinceramente Vostri (1988), L’inviato a tavola (2004), Signore & Signori di Treviso (2004) e Volti & Storie. 40 protagonisti italiani (2022).
Le fotogra e di Fabio Bonanno ci raccontano frammenti di spensieratezza, momenti di gioco senza freni, con un bianco e nero dai toni sognanti e vagamente malinconici, regalandoci storie che non hanno età. «È il forte sentimento di nostalgia, ma anche di splendidi ricordi della mia infanzia, che mi ha spinto a fotografare i bambini» spiega Bonanno. «Ogni volta che scatto queste foto i miei ricordi, tutte le emozioni perdute, riprendono vita all’improvviso». Ed è in questi scatti che torna a galla la magia, quella che capace di far credere ai bambini, in piedi sul trampolino, di essere pronti a tuffarsi per aggiudicarsi la medaglia d’oro alle olimpiadi, mentre tutto il mondo – proprio come i genitori a bordo piscina, di cui chiedono insistentemente l’attenzione – li guarda in televisione ammirando le loro evoluzioni.
Fabio Bonanno appassionato da sempre di fotografia e animato da un’incontenibile curiosità per l’arte, studia da autodidatta, partecipando a numerosi workshop dove af na il suo linguaggio espressivo. La sua ricerca progettuale si concretizza oggi in una sperimentazione fotografica di stampo documentario che trova corrispondenza in premi e riconoscimenti ricevuti sia italiani che internazionali.
Nel vasto panorama della storia marittima, pochi nomi evocano il fascino e la grandiosità della navigazione come quello dell’Amerigo Vespucci. Questo lavoro è un tributo alla bellezza e all’arte di una nave che rappresenta un ponte tra il passato glorioso dell’era delle esplorazioni e la maestria nautica moderna. Varata nel 1931, l’Amerigo Vespucci non è soltanto una nave scuola, ma un autentico capolavoro di design e ingegneria. Le sue linee eleganti e il suo profilo imponente non solo catturano l’occhio, ma raccontano anche storie di avventure oceaniche e di esplorazioni che hanno segnato la storia della navigazione. Ogni scatto di questa collezione è pensato per trasmettere l’essenza di quest’imbarcazione iconica, catturando la sua struttura, ma anche l’anima che l’ha resa celebre in tutto il mondo. Sfogliando queste pagine, vi troverete immersi nella magia della vela e nella maestosità del legno intagliato, ammirando dettagli che raccontano di anni di maestria e passione. Le fotografie offrono uno sguardo intimo sui momenti quotidiani a bordo, sui magnifici dettagli architettonici e sulle scene spettacolari che solo una nave di questa portata può offrire.
Cesare Gerolimetto nasce a Bassano del Grappa nel 1939. Prima viaggiatore, poi fotografo. Ha compiuto lunghi e rischiosi raid automobilistici trans-continentali in Africa e Asia senza macchina fotografica. Nel 1976, alla vigilia del suo raid più impegnativo (il giro del mondo in camion, riconosciuto dal Guinness book of Records come il primo e più lungo) comprende quanto importante e significativo sarebbe stato documentare anche dal punto di vista fotografico il viaggio. Così la fotografia irrompe nella sua vita. Dal 1984 diventa la sua scelta professionale esclusiva.
Di roccia, come le montagne su cui si muovono rapidi di giorno e di notte. Di cuore, come i sentimenti, spesso celati da un’indole concreta e riservata, che li spingono a partire per correre in aiuto di chi sia in difficoltà, ferito, smarrito. I ricordi di 140 soccorritori sono racchiusi in 58 racconti, due per ciascuna delle Stazioni che dal 1954 sono entrate a far parte del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, servizio regionale del Veneto. Attraverso la loro narrazione vengono ripercorsi gli interventi che in questi sette decenni li hanno segnati nel profondo, vicende conclusesi nella felicità di una guarigione, nella gioia di un ritrovamento, come nel dolore di una perdita. Nelle parole dei protagonisti, sia storici componenti che soccorritori attuali, emergono gli stati d’animo, la fatica, la determinazione nel cercare di risolvere le situazioni difficili che coinvolgono gli abitanti e i frequentatori delle terre alte, dalle Dolomiti al Monte Baldo, dai Colli Euganei all’Altopiano dei Sette Comuni.