La natura in città. Un diario / Nature in the city. A diary

By michela,

Nel rivolgersi alla presenza pervasiva e al ruolo della natura nelle nostre vite, lo scultore, artista performativo, attivista e poeta Jimmie Durham si assume il compito di selezionarne e trasmetterne le tracce. Nella forma di un diario, scritto a Berlino nel corso di un anno, Durham riflette e presenta in modo diretto le forme, le apparenze e gli spiriti della natura urbana – e il suo intreccio con la vita di ogni giorno. La natura urbana di Berlino, rappresentata dal Natur Park Südgelände, è stata il tema centrale del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2022, le cui ricerche hanno messo in luce come il concetto di ecologia urbana sia stato concepito in modo decisivo a Berlino negli anni settanta, stimolato e guidato dalla particolare condizione geografica e geopolitica della città. Jimmie Durham non è stato un protagonista diretto di questo discorso ecologico, ma, forse come quando si trasferì dall’America in Europa, dapprima a Ginevra, negli anni settanta, e provocatoriamente proclamò un interesse antropologico per le maschere “selvagge” e i rituali di danza delle culture alpine, così egli continuò a Berlino, dal 1998, a riflettere sistematicamente, con il suo linguaggio scultoreo e letterario, sull’habitat che lo circondava. Le immagini contenute in questo piccolo libro, alcune delle quali pubblicate per la prima volta, grazie alla collaborazione della compagna di Jimmie Durham, l’artista Maria Thereza Alves, fanno riferimento al lavoro scultoreo di Durham a Berlino. La maggior parte dei lavori sono geograficamente connessi al suo studio ai margini del Grunewald, un immenso bosco pubblico pieno di alberi, uccelli e molti altri esseri, dove egli ha lavorato dal 1998 al 2011.

 

Jimmie Durham (1940-2021), artista, poeta, saggista, performer, attivista, è una figura di spicco nel mondo dell’arte dell’ultimo mezzo secolo. Le sue opere, segnate da una forte vena umoristica, spaziano da sculture a video, poesie, performance, installazioni, dipinti, disegni, collage, stampe e saggi. Costruendo “combinazioni illegali con oggetti rifiutati”, attraverso materiali naturali e industriali, Durham ha generato rotture all’interno delle convenzioni del linguaggio e della conoscenza. Dal 1969 Durham ha fatto parte di una rete di pensatori e attivisti coinvolti nei movimenti di liberazione del Terzo Mondo e degli indigeni, e nel 1973 è tornato negli Stati Uniti per unirsi all’American Indian Movement. Dal 1975, come direttore fondatore dell’International Indian Treaty Council presso le Nazioni Unite, ha lavorato per l’integrazione nel diritto internazionale della “Dichiarazione universale dei diritti dei popoli indigeni”. Nel 1979 torna a dedicarsi all’arte. Ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie nel 1983: Columbus Day. Poems, Drawings and Stories about American Indian Life and Death in the Nineteen-Seventies. Nel 1994, dopo aver vissuto per un periodo in Messico, si è trasferito definitivamente in Europa, lavorando inizialmente in Irlanda, Paesi Bassi, Belgio e Francia, per poi stabilirsi a Berlino nel 1998. Dal 2006 ha ripartito la sua collocazione geografica tra Berlino e Roma e, infine, dal 2013 tra Berlino e Napoli.

  Category:
  Comments: None

Aeropittura futurista

By michela,

La galleria Bottegantica di Enzo Savoia con la mostra “Aeropittura Futurista. L’avanguardia italiana tra BIENNALI e QUADRIENNALI” (13 ottobre – 2 dicembre 2023, Milano) torna a proporre un’indagine sul Futurismo, l’avanguardia italiana che si è sviluppata tra le due guerre, dagli anni Venti ai primi anni Quaranta del Novecento.

La mostra e il catalogo omonimo si focalizzano sulla partecipazione dei futuristi alle esposizione ufficiali di quel periodo: le Biennali Internazionali d’arte della Città di Venezia (1926-1942) e le Quadriennali Nazionali di Roma (1931-1943). Tramite la partecipazioni a queste due importanti rassegne Filippo Tommaso Marinetti, alla guida del movimento, cercava con abili azioni diplomatiche di far ottenere al Futurismo un riconoscimento ufficiale. Attraverso una ricca raccolta di dipinti e sculture esposte alle rassegne veneziane e romane, la mostra presenta al pubblico una ricca varietà di linguaggi ed originalità delle ricerche artistiche dell’epoca, e documenta e indaga la storicità del movimento futurista e le sue strategie espositive.

Il catalogo è in doppia lingua italiano / inglese, con approfondimenti scienti ci degli autori Mariateresa Chirico, Alberto Cibin e Ginaluca Poldi, e un lavoro di ricerca e coordinamento a cura di Tommaso Carletti e Chiara Traversaro.

  Category:
  Comments: None

Reflex

By michela,

Ottanta composizioni scritte da Maurizio Gabbana, che non ambiscono ad essere definite poesie. Chiamiamoli pensieri, perciò, che va bene. Sono annotazioni di un personaggio che ha conosciuto il mondo e che ha esercitato il mestiere di vivere fra moda e famiglia, tecnologia e arte, con una spiccata predilezione per la fotografia. In questi brani, spesso risolti in pochissime righe, ricorrono luoghi che ne formano un certo paesaggio mentale: l’onda, il mare che si infrange sulla spiaggia, il crepuscolo, l’orizzonte nebbioso, situazioni che rimandano al liminare, alla percezione di un limite, che ci è dato di percepire, ma non di conoscere appieno. E poi si intuisce il disagio che spesso si traduce in sdegno e sarcasmo per la corruzione degli uomini e del paesaggio. Nulla resisterebbe al degrado se non intervenisse un “incessante bisogno di silenzio”, corroborato dalla fede, che qui vediamo trasparire in filigrana quasi in ogni pensiero, fino alla percezione biblica della dignità dell’uomo, creatura spirituale poco meno al di sotto degli angeli, ma a cui gli angeli offrono il proprio servizio.

 

Maurizio Gabbana è nato a Milano nel 1956, ma di famiglia della Marca Trevigiana. Autodidatta, da subito inizia una ricerca fotografica mediante scatti di espressione artistica. Partecipa a diverse biennali, tra cui Venezia e Mosca. Nel 2017 pubblica “Con La Luce negli Occhi”, nel 2020 espone i suoi lavori al Museo Triennale a Milano. I suoi cataloghi sono conservati alla Brandente di Milano, la Tate Modern, il Metropolitan Museum ed il Centro Pompidou.

  Category:
  Comments: None

Giorgio de Chirico. Metafisica continua

By michela,

“Giorgio de Chirico. Metafisica continua” è il catalogo dedicato alla mostra omonima ideata in occasione dell’imminente centenario del surrealismo (1924-2024), di cui Giorgio de Chirico fu eletto a sua insaputa capostipite dal fondatore André Breton. Un racconto serrato intorno alla pittura metafisica, una delle più grandi innovazioni culturali del XX secolo in Italia, composto da 71 opere del grande artista nato a Volo in Grecia nel 1888 e morto a Roma nel 1978. Per lui, come per altri surrealisti quali Max Ernst, René Magritte, Yves Tanguy e Salvador Dalì, la prima pittura metafisica (1910-1918) svolse un ruolo fondamentale nella nascita e nello sviluppo del movimento dall’inizio degli anni Venti in poi. De Chirico ha influenzato in modo profondo non solo il surrealismo, ma anche una serie di movimenti di ampio respiro, tra cui il dadaismo, il realismo magico, la Neue Sachlichkeit, la pop art, la transavanguardia e alcuni aspetti del postmodernismo. Oltre a presentare i motivi più noti, i prestiti selezionati mettono in evidenza la gamma di tecniche in cui si è cimentato il maestro: pittura, disegno, acquerello, scultura e litografia. Come ormai ampiamente riconosciuto dalla critica attuale, tutti questi lavori possono essere considerati metafisici, in quanto sostenuti dal costante interesse di De Chirico per i due concetti nietzschiani dell’eterno ritorno e del dualismo apollineo-dionisiaco.

L’esposizione è in programma presso Palazzo Sarcinelli a Conegliano, dal 11 ottobre 2023 al 25 febbraio 2024.

 

  Category:
  Comments: None

Manifesto “Respira” Quartz

By michela,

Respira_Quartz

Manifesto stampa a 1 colore con caratteri originali di legno dell’Archivio Tipoteca su carta Fedrigoni Materica 120 gsm.

3 serie di manifesti, a tiratura limitata di 30 copie, numerate e firmate dal designer Marco Campedelli.

Altre serie disponibili: Gesso, Acqua

Concept, design e personalizzazioni di Marco Campedelli

Respira gioca sul valore di tale atto: il soffio vitale dell’aria ricompone il benessere, ricreando il cosmo (cioè l’ordine) e facendo fluire ogni cosa in noi. Respirare manifesta la nostra stessa essenza e, come ha scritto Vito Mancuso, «Respiro, dunque sono». La forza del manifesto è racchiusa nella ricomposizione di un semplice verbo nel modo imperativo: «Respira».

Marco Campedelli (Verona) è graphic designer e calligrafo in diversi ambiti: grafica per etichette di vini, copertine di libri, carte da parati. In tipografia è alla continua ricerca del carattere imperfetto che segna il passaggio del tempo, ritrovando un nuovo senso nel quotidiano attuale.

  Category:
  Comments: None

Manifesto “Respira” Gesso

By michela,

Respira_Gesso

Manifesto stampato a 1 colore con caratteri originali di legno dell’Archivio Tipoteca su carta Fedrigoni Materica 120 gsm.

3 serie di manifesti, a tiratura limitata di 30 copie, numerate e firmate dal designer Marco Campedelli.

Altre serie disponibili: Acqua, Quartz

Concept, design e personalizzazioni di Marco Campedelli

Respira gioca sul valore di tale atto: il soffio vitale dell’aria ricompone il benessere, ricreando il cosmo (cioè l’ordine) e facendo fluire ogni cosa in noi. Respirare manifesta la nostra stessa essenza e, come ha scritto Vito Mancuso, «Respiro, dunque sono». La forza del manifesto è racchiusa nella ricomposizione di un semplice verbo nel modo imperativo: «Respira».

Marco Campedelli (Verona) è graphic designer e calligrafo in diversi ambiti: grafica per etichette di vini, copertine di libri, carte da parati. In tipografia è alla continua ricerca del carattere imperfetto che segna il passaggio del tempo, ritrovando un nuovo senso nel quotidiano attuale.

  Category:
  Comments: None

Manifesto “Respira” Acqua

By michela,

Respira_Acqua

Manifesto stampato a 1 colore con caratteri originali di legno dell’Archivio Tipoteca su carta Fedrigoni Materica 120 gsm.

3 serie di manifesti, a tiratura limitata di 30 copie, numerate e firmate dal designer Marco Campedelli.

Altre serie disponibili: Gesso, Quartz

Concept, design e personalizzazioni di Marco Campedelli

Respira gioca sul valore di tale atto: il soffio vitale dell’aria ricompone il benessere, ricreando il cosmo (cioè l’ordine) e facendo fluire ogni cosa in noi. Respirare manifesta la nostra stessa essenza e, come ha scritto Vito Mancuso, «Respiro, dunque sono». La forza del manifesto è racchiusa nella ricomposizione di un semplice verbo nel modo imperativo: «Respira».

Marco Campedelli (Verona) è graphic designer e calligrafo in diversi ambiti: grafica per etichette di vini, copertine di libri, carte da parati. In tipografia è alla continua ricerca del carattere imperfetto che segna il passaggio del tempo, ritrovando un nuovo senso nel quotidiano attuale.

  Category:
  Comments: None

American Beauty

By michela,

American Beauty è il nome di una meravigliosa rosa rossa creata in Francia, che, esportata negli Stati Uniti, è diventata la più diffusa del continente nordamericano, oltre che fiore simbolo della città di Washington. I suoi petali resistono a lungo prima di appassire, mentre il gambo rapidamente marcisce: metafora efficace della società statunitense e delle sue contraddizioni evidenti e nascoste.

Con il titolo “American Beauty”, a Padova, al Centro Culturale Altinate San Gaetano, dal 13 settembre 2023 al 21 gennaio 2024, viene presentata una selezione di 130 opere di 120 artisti, che raccontano luci e ombre della nazione che più di ogni altra ha caratterizzato l’ultimo secolo a livello globale, gli Stati Uniti, appunto.

Il volume American Beauty – come la mostra – esplora così alcuni aspetti centrali per la comprensione delle contraddizioni che attraversano la superpotenza statunitense. Un racconto serrato capace di dar voce ad alcuni tra i protagonisti assoluti dell’arte internazionale. È la fotografi a a introdurre il visitatore alla lettura del trionfale e decadente universo statunitense. Si parte dal bianco e nero, con maestri assoluti come Henri Cartier-Bresson, Robert Capa, Diane Arbus ed Elliott Erwitt, per passare alle immagini a colori di Steve McCurry, Vanessa Beecroft e Annie Leibovitz. Dalle creazioni dei maestri della Pop Art (James Rosenquist, Robert Indiana e Andy Warhol), fino ai protagonisti della Street Art: Keith Haring, Mr. Brainwash, Obey e Banksy. Dalla celebre immagine di propaganda di Joe Rosenthal (che esaltava la vittoria americana di Iwo Jima sul Giappone nel 1945), fino alle rivolte anarchiche nei murales di Banksy.

  Category:
  Comments: None

Lino Tagliapietra. L’origine del viaggio

By michela,

Lino Tagliapietra, nato a Murano nel 1934, è uno dei più grandi maestri vetrai viventi. Una perizia tecnica ineguagliabile, maturata nei lunghi anni di lavoro in fornace, si affianca a una formidabile inventiva e a una originale spinta creativa. La fondamentale esperienza negli Stati Uniti, che raggiunge per la prima volta nel 1979, lo fanno entrare in contatto con gli artisti del movimento Studio Glass e ampliano i suoi orizzonti nell’arte contemporanea.

Le sue opere più recenti, dalle sculture della serie Dinosaur e Hopi, agli inediti esperimenti dei Dubai fino alle fusioni coloratissime degli ultimi anni sono testimoniate in questo volume dalle fotografie di Roberta Orio. La fotografa veneziana ha seguito il maestro nel suo percorso creativo offrendoci un’affascinante chiave di lettura di questi pezzi, ritratti in studio e nella eccezionale cornice di Ca’ Rezzonico, luogo per eccellenza simbolico della ricchezza e del fiorire delle arti della città lagunare.

  Category:
  Comments: None

Hausbrandt e Trieste

By michela,

Una storia lunga oltre 130 anni, intrecciata al percorso di crescita dell’Italia, ai mutamenti di gusti, stili e riti della società, e sempre profondamente legata alla città di origine; a quella cultura mitteleuropea, crocevia di popoli, religioni e saperi che Trieste, città del caffè per eccellenza, tutt’oggi rappresenta.

Un brand divenuto, da quel lontano 1892, un’icona famigliare riconosciuta nell’immaginario collettivo, grazie anche alle scelte grafi che, alla corporate image creata da grandi artisti del Novecento e ad alcune soluzioni comunicative a tratti rivoluzionarie con cui Hausbrandt ha saputo innovare, nel cruciale scorrere del cosiddetto secolo breve e tutt’oggi, il marketing e la pubblicità. Grandi personalità come quelle del pittore e cartellonista Leopoldo Metlicovitz, i pubblicitari Luciano Biban e Robilant e lo studio Demner Merlicek & Bergmann sono tra i protagonisti di questo racconto che, nel mentre, dà conto anche della Trieste del tempo e rende evidente il passare delle mode. Accanto a La Storia del brand, che si apre ricordando il primo slogan scelto, alla fine del XIX secolo, per evidenziare in modo semplice e diretto la qualità di questo caffè – “Specialità Caffè Hausbrandt”, un motto tanto innovativo e immediato da divenire presto sinonimo della Ditta stessa – il percorso nei bellissimi spazi di quella che fu la Pescheria Centrale di Trieste (edificata nel 1913) si completa con una sezione dedicata a La Tecnica, tra sacchi di caffè, macinini e macchine del caffè per i bar a partire dagli anni ’50, e un omaggio a Il Territorio, ovvero alla Trieste di ieri e di oggi.

  Category:
  Comments: None