RADIOFIERA 30

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Ricky Bizzarro è il fondatore e frontman dei Radiofiera, la band rock veneta che nel 2022 arriva a tagliare il traguardo storico dei 30 anni di attività.

Dal 14 al 29 gennaio 2023 una mostra fotografica al Museo Civico di Santa Caterina a Treviso – con patrocinio della Regione del Veneto e del Comune di Treviso – celebrerà la loro carriera artistica proponendo al pubblico foto d’archivio, video inediti e installazioni, e sarà arricchita da una serie di eventi collaterali con letture, incontri e sessioni musicali.

La mostra sarà accompagnata dal volume fotografico omonimo, edito da Antiga Edizioni, ricco di storie, volti e aneddoti, per disegnare l’ambiente in cui si è mossa la band in questi sei lustri. Il rock in dialetto veneto ha segnato la cifra stilistica del gruppo: una formula che ha sdoganato una lingua non più macchiettistica, ma funzionale al racconto di una terra consacrata al lavoro, trasformata da ambizioni e capannoni, indulgente con i conformisti, spietata con gli infedeli.

 

Francesco Schirato (Treviso 1955). Graphic designer, fotografo, ha collaborato per quarant’anni con alcune agenzie e studi grafici del territorio (Mix, Dieci & Antenna, Quba, Högne & Platz Design, Sputnik). Attualmente continua ad occuparsi di fotografia ed illustrazione, origine del suo percorso professionale.
Mirko Visentin (Treviso, 1976). Dopo la laurea in Lettere si dedica al prodotto-libro come book designer per diverse realtà editoriali e come editore in proprio, oltre che come autore di narrativa e poesia. È co-fondatore del progetto di autoproduzione editoriale Auteditori e dell’agenzia di comunicazione Sputnik.

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Antonio Carlini. Il maestro di Arturo Martini

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Antonio Carlini (Treviso, 28 marzo 1859 – 27 luglio 1945) è uno di quegli artisti che, pur notevolissimi, devono la loro fama più alle loro azioni che non alle loro creazioni: è noto e celebrato, infatti, soprattutto per il suo pioneristico impegno nella tutela del patrimonio artistico. Poco più che ventenne, nel 1883, partecipò assieme a Luigi Bailo, Augusto Serena e Girolamo Botter, al salvataggio del ciclo ad affresco con le Storie di sant’Orsoladi Tomaso da Modena. A lui si deve l’ampia documentazione dell’urbs picta, con disegni che ci consentono di conoscere i colori di molte facciate dipinte della nostra città. E ancora, decisivo fu il suo intervento per la protezione della Loggia dei Cavalieri. Meriti talmente grandi da aver fatto quasi dimenticare l’originale vocazione d’artista.

La mostra (Museo Bailo, 17 dicembre 2022 – 5 marzo 2023) e il catalogo omonimo sono il primo impegno pubblico di valorizzazione di Carlini, presentando per la prima volta più di 70 opere, tra busti, altorilievi, medaglioni, ceramiche, disegni: l’essenza di un’attività artistica davvero frenetica, che dalla scultura alla pittura si irradiava in campi diversi. L’itinerario, affascinante tra opere inedite e restaurate per l’occasione, fanno riscoprire uno dei protagonisti della scena artistica e civica tra ‘800 e ‘900: dagli esordi al rapporto con la ditta Gregorj, dalla duratura amicizia e collaborazione con Luigi Bailo fino a quella più ‘frizzante’ con Martini e Comisso.

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Mattotti & Buzzati

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Catalogo della mostra presso Palazzo Fulcis (Belluno, 18 dicembre 2022 – 26 febbraio 2023).

Nel 1945 Dino Buzzati pubblica a puntate sul “Corriere dei Piccoli” “La famosa invasione degli orsi in Sicilia”, racconto scritto e illustrato dallo stesso autore per un pubblico di giovanissimi lettori che stavano uscendo dalla guerra. Nel 2019 Lorenzo Mattotti, il grande fumettista, illustratore e artista italiano, coronando un sogno coltivato per anni, ne realizza la versione cinematografica, prima regia di un lungometraggio d’animazione.

In occasione dei cinquant’anni dalla morte dell’intellettuale bellunese, la mostra “Mattotti & Buzzati. La famosa invasione degli orsi in Sicilia” presenta per la prima volta in Italia le illustrazioni originali di Dino Buzzati in dialogo con oltre 150 tavole originali di Lorenzo Mattotti – fra matite, disegni a colori e in bianco e nero, bozzetti scenografici, studi dei personaggi, ambientazioni grafiche – realizzate durante la fase di preparazione del lungometraggio. Una straordinaria raccolta di immagini che ricostruisce l’incredibile processo creativo che sta dietro la realizzazione di un’opera così complessa e affascinante.

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Rosa Alchemico

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Il volume Rosa Alchemico, catalogo italiano/inglese dell’edizione 2022 di Miniartextil Como, propone testi critici e immagini che ricostruiscono il percorso espositivo nelle sale della neoclassica Villa Olmo, a Como, sede della mostra di arte tessile contemporanea aperta al pubblico fino a gennaio 2022. Miniartextil è la rassegna di fiber art internazionale che ogni anno porta il nome della città di Como in tutto il mondo e artisti di fama internazionale sulle sponde del lago. Grazie ai contributi di Giovanni Berera, Paolo Bolpagni, Sonia D’Alto, Cristiana Perrella – che firma un saggio per Jacopo Benassi e Eugenio Viola, curatore del Padiglione Italia per La Biennale di Venezia 2022 che racconta la produzione di Ruben Montini – il lettore potrà percorrere o ripercorrere la visita alla mostra, grazie anche alle immagini di T-Space Studio.

Alessandro Gori firma il design del volume, mentre l’immagine di copertina è nata dalla collaborazione fra lo stesso Gori e Jacopo Benassi.

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Soil as a Landscape

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Though it is true that soil – a complex ecosystem that is crucial to our survival and an invaluable repository of biodiversity – is nowadays the focus of abundant theoretical and practical attention and of much in-the-field experimentation, it is also true that all too often one hears of soil considered as a surface that can be freely put to any use, an inert and colourless canvas that becomes interesting only when something is placed upon it or hidden beneath it.

Returning to the issues discussed during the Soil as a Landscape programme devised for the 2020 International Landscape Study Days, the fifteen authors of this volume once again bring their experience and their diverse disciplinary and cultural backgrounds to bear on the shared belief that soil actually has a value in and of itself, that it is not only a primary and irreplaceable element in the definition of the characteristics and quality of our environment and our landscapes, but that it is, itself, a landscape.

Soil is the connective tissue, sustenance and vital process that accompanies our experience of life, it is the physical, social and aesthetic dimension that gives substance to the places we inhabit and our sense of belonging to the landscape and to the Earth.

 

The volume Soil as a Landscape. Nature, crossing and immersions, new topographies, edited by Luigi Latini and Simonetta Zanon, contains contributions by: Hervé Brunon, Andrea Caretto and Raffaella Spagna, Fabrizio Cembalo Sambiase and Antonio di Gennaro, Giacomo Certini, Laura Fregolent, Christophe Girot, Anna Lambertini, Tilman Latz, Rosario Pavia, Antonio Perazzi, Paolo Pileri, Laura Zampieri, Simonetta Zanon.

 

 

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Rive / Piere / Casère e il popolo delle colline

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Un libro fotografico, catalogo anche dell’omonima mostra in corso presso gli spazi Bomben della Fondazione Benetton Studi Ricerche, in cui si racconta, con la forza pacifica e creativa della luce, il tramonto, definitivo (?) di una cultura figlia di una civiltà che, data per morta, mostra tuttavia nei lacerti collinari un’inesausta vitalità ai limiti della resistenza.

Un percorso fotografico attraverso la bellezza e la cultura delle colline del Prosecco, oggi Patrimonio dell’umanità, che racconta con testi e immagini la storia e l’impegno odierno per dare forma al presente e per definire un futuro possibile a questi luoghi, per diventarne custodi gelosi e per saperlo raccontare e presentare al turista sempre più numeroso e curioso di vera identità territoriale.

I fabbricati rurali immersi nelle colline ricordano lo stretto legame tra il viticoltore e le sue rive; il paesaggio che il viticoltore ha creato modellando con rispetto ciò che la natura gli ha messo a disposizione; i ricordi di chi ha dato un senso anche economico al lavoro nel vigneto, sono tra i fondamenti che dobbiamo custodire e che dobbiamo tramandare. Tutto questo porta lontano da una pericolosa omologazione e al contrario caratterizza e rende unico quel territorio.

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Sandro Dal Bello

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Sandro Dal Bello aveva una sola ambizione nella vita: lavorare per realizzare un prodotto che portasse il suo nome e farlo diventare tra i più importanti marchi mondiali dello scarpone da sci. Nonostante le avversità, la concorrenza, le crisi quest’uomo è riuscito a realizzare con il sapere delle sue mani e una straordinaria tenacia l’azienda Dal Bello. E dopo alcuni anni questa è diventata uno dei primi cinque brand del settore. Nato ad Asolo da una umile famiglia, Dal Bello inizia a lavorare poco più che bambino nei primi laboratori calzaturieri della zona di Montebelluna, nel cuore del Veneto, poi decide di sfidare il proprio destino e a 17 anni emigra in Svizzera, dove apprende le caratteristiche del lavoro e di un’organizzazione industriale. Al rientro in Italia ha aperto una sua azienda, inizialmente dedicata alla produzione per conto terzi. Superando notevoli difficoltà e incrociando la chiusura di ben due imprese per le quali lavora, stabilisce infine di realizzare in proprio le calzature invernali che portano il suo nome. Studiando le caratteristiche del target, il posizionamento dei concorrenti e puntando sempre sull’innovazione del prodotto, riesce a collocare i propri scarponi sul mercato. L’azienda cresce in Italia e negli Stati Uniti, grazie a preziosi collaboratori e a una tenacia fuori dal comune.

Il libro di Daniele Ferrazza descrive le dinamiche, le collaborazioni, le difficoltà incontrate durante questa storia industriale, tra le più interessanti di tutto il distretto industriale dell’articolo da sci, di cui Montebelluna è ancora capitale. Soprattutto, ricostruisce la tenacia e la forza di volontà di un imprenditore che voleva assolutamente raggiungere il suo obiettivo, con determinazione e senza mai arrendersi alle difficoltà. Proprio la capacità di rialzarsi, dopo una sconfitta, è la cifra di questo racconto, di un uomo che ha sempre inseguito il proprio sogno. Perché dopo un temporale torna sempre il sole.

 

Daniele Ferrazza: Nato ad Asolo nel 1968, giornalista professionista, è capocronista al quotidiano la Nuova Venezia. Ha collaborato con Affari & Finanza di Repubblica e il Venerdì. È stato assessore alla cultura e sindaco di Asolo. Ha scritto Statale Undici, le strade che hanno fatto il Nordest (Marsilio, 2014), Pesci rossi in acqua santa (Antiga Edizioni, 2020), Diversi da prima, con Valentina Calzavara (Helvetia Editrice, 2020). Nel 2013 ha vinto la targa del Presidente della Repubblica al “Premio cronista dell’anno”.

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Quaderno “dot.play”

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La serie di notebook “dot.play” nasce dalla collaborazione tra XO Letterpress, piccola stamperia al femminile con sede a Vicenza, e Tipoteca: le prime si sono occupate del design, i secondi della stampa letterpress e della rilegatura. I punti che vanno a formare il layout sono stati fusi utilizzando la Monotype, macchina compositrice e fonditrice inventata alla fine del 1800.

I notebook si presentano in tre diverse combinazioni di colore e i punti in altrettante inclinazioni, che vanno a formare pattern curiosi, con un sorprendente risultato cinetico. Inoltre all’interno del notebook è stato inserito un quartino, anch’esso colorato, diverso per ogni variante.

 

XO Letterpress è l’espressione creativa nel mondo analogico di due amiche, che condividono la comune passione per il design, la stampa e le cose fatte a regola d’arte: Sabine Lercher e Graciela Muñoz.

Sabine è graphic designer, cofondatrice dello studio di comunicazione no parking a Vicenza. Graciela, architetto, è traduttrice e una consulente di marketing. Vivono e lavorano a Vicenza.

 

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Quaderno “Futura”

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“Futura Schmuck” sono gli elementi ornamentali del carattere Futura, disegnato nel 1927 da Paul Renner per la Fonderia Bauer di Francoforte.
Sono dei caratteri decorativi che si presentano in diverse forme: cerchi, quadrati, rettangoli e triangoli.

Il design del notebook Futura utilizza questi elementi geometrici ed è a cura di Cabaret Typographie. La copertina è stampata in letterpress a tre colori (nero, rosso, oro); all’interno del notebook è stato inserito un quartino di carta nera e il tutto è stato poi rilegato a mano.

Cabaret Typographie è un collettivo di design composto dai grafici Laura Dal Maso, Mauro De Toffol e Tommaso Pucci, che operano tra Milano, Perugia e Venezia. È un’officina artigianale che ricerca la sperimentazione tipografica, a partire dalla passione condivisa per la grafica e per i caratteri analogici.

http://www.cabarettypographie.com

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Shopper TipoFace

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Per il design della nuova serie di shopper, Tipoteca si è affidata a Bill Moran, grafico, tipografo e professore universitario, volto storico dell’Hamilton Wood Type Museum di Two Rivers (Wisconsin), già coinvolto per la realizzazione del calendario Tipoteca 2021 e in altre numerose occasioni.
Ne è uscito un “gioco” tipografico, un volto composto di soli glifi e numeri, a rappresentazione della versatilità e giocosità che questi segni possono avere.Disponibile anche nella variante con tela gialla.

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