Il percorso di vita di Franca Battain è intrecciato al suo impegno artistico e la conduce per le vie del mondo e dell’anima lungo strade nuove, che non teme di percorrere.
Sperimenta linguaggi diversi: pittura, fotografia, video, installazioni, letteratura, nei quali la sua sensibilità affiora con forza a cercare un dialogo di amore e di pace tra gli uomini e le donne del mondo.
Questa monografia, che raccoglie le opere, le testimonianze e gli scritti fondamentali della e sull’artista veneta, si può definire come il vero testamento spirituale e artistico di Franca Battain.
Franca Battain è nata a Portogruaro (Venezia) dove tutt’ora vive e lavora.
Artista poliedrica, si esprime attraverso la grafica, pittura, fotografia, letteratura.
Scrive per riviste e quotidiani, ed ha esposto le sue opere in ambito nazionale e internazionale.
La guida della Cattedrale di Santa Maria Annunciata vuole essere un agile e dettagliato strumento che accompagni il visitatore alla scoperta di questa chiesa, voluta dalla comunità cristiana vicentina come luogo di culto e di fede, situata nel cuore del capoluogo berico, arricchitasi di arte e storia. Le vicende storiche, le diverse fasi di edificazione, gli approfondimenti sull’architettura, sulle opere d’arte e sugli arredi liturgici sveleranno il senso profondo dei segni lasciati da artisti, fedeli, presbiteri e pastori che nei secoli hanno contribuito a rinnovare e impreziosire il sacro tempio.
Celebri architetti e scultori come Andrea Palladio, Giulio Romano, Alessandro Vittoria,
Orazio Marinali, hanno lasciato importanti testimonianze del loro operare. Artisti di fama come Lorenzo Veneziano, Antonio Zanchi, Giulio Carpioni, Francesco Maffei, Giambattista Pittoni hanno arricchito di forme e colori navate e cappelle.
La mostra (25/11/2012- 7/04/2013) che vede la collaborazione dei Musei Civici agli Eremitani, della Biblioteca Civica e della Biblioteca Universitaria di Padova, si propone come uno studio originale dell’illustrazione libraria in un secolo in cui l’editoria veneziana conobbe una felice stagione. L’obiettivo principale della mostra è quello di presentare un aspetto fondamentale della vita culturale della Serenissima e rendere accessibile a un vasto pubblico un patrimonio unico, fatto di rare e preziose edizioni prodotte in Veneto o che hanno visto la collaborazione di importanti artisti veneziani del XVIII secolo. Il gran numero di libri presi in considerazione e la pluralità dei punti di vista adottati fanno sì che la mostra possa considerarsi una delle più importanti esposizioni del genere mai realizzate.
Sfogliando le variopinte pagine del volume, vi imbatterete in uno sgargiante mosaico composto da volti sorridenti, muri dipinti, musicisti più o meno improvvisati, corpi danzanti, auto decadenti: immagini che riassumono tutto lo spirito di Cuba, raccontato in queste pagine non solo dalle straordinarie foto di Carlo Antiga – che ha saputo cogliere le mille sfaccettature della Habana Vieja – ma anche dai testi delle canzoni che rievocano le musiche che hanno esportato in tutto il mondo il ritmo cubano. Cento immagini che faranno conoscere il fascino decadente della splendida capitale cubana a quanti non hanno ancora avuto modo di visitarla; cento scatti che sapranno rievocare le emozioni del viaggio a quanti vi sono già stati.
Brani musicali contenuti nel cd 1 Chan Chan – Francisco Repilado (Compay Segundo) 2 Mi Calderito – Francisco Repilado (Compay Segundo) 3 Dos Gardenias – Isolina Carillo 4 Guantanamera – Joseìto Fernandez e José Marti 5 Las Flores de la Vida – Francisco Repilado (Compay Segundo) 6 Lupina – Enrique Gonzàlez “La pulga” 7 Se Secò el Arroyito – Francisco Repilado (Compay Segundo)
Interpreti: Grupo Compay Segundo e Orchestra sinfonica “Ambos Mundos”
L’autore di questo libro intende dimostrare – quasi una sfida – che l’unico linguaggio fotografico in grado di rivelare l’atmosfera notturna delle città è il bianco e nero. Ha quindi lavorato sulla propria regione, il Veneto, scegliendo, per il loro particolare pregio storico-artistico, le sette città capoluogo, di cui ci presenta qui i ritratti notturni. Sono visioni di Venezia e Padova, Vicenza e Verona, Treviso, Belluno e Rovigo, recuperate da lontane deambulazioni notturne, conservate per anni nella memoria e ora restituite a disposizione del pubblico. La prefazione del professor Italo Zannier dedicata al linguaggio fotografico e quella del professor Eugenio Riccomini dedicata alla cultura visiva, introducono l’opera, mentre il sociologo professor Ulderico Bernardi delinea brevemente ma efficacemente il carattere di ognuna delle sette città, all’inizio di ogni sezione. La regione Veneto è senz’altro il bacino d’utenza elettivo, ma il volume ha un interesse anche nazionale, sia per il prestigio dei presentatori, il maggior storico della fotografia oggi in Italia e un noto critico d’arte, sia per la rarità dell’opera: non esistono volumi dedicati alla fotografia notturna in bianco e nero classico, forma espressiva che vanta molti estimatori e seguaci tra i fotografi dilettanti evoluti. Un’opera di fotografia divulgativa e curiosa per i veneti, e di cultura fotografica ad alto livello per tutti.
Chi non conosce l’Altopiano dei Sette Comuni di Vicenza non sospetta la straordinaria varietà di specie che abitano queste terre e che in ciascuna stagione regalano a chi le sa osservare indimenticabili visioni: distese fiorite di crochi in primavera, la timida lepre bianca che si confonde nella neve dei mesi freddi, i rituali di accoppiamento dei caprioli in estate, i colori accesi dell’autunno. Questo elegante volume fotografico raccoglie immagini di notevole valore artistico e di intenso sapore poetico che colgono momenti di vita, scorci del paesaggio, fiori e animali di specie pregiate nelle diverse stagioni dell’anno. A incorniciare le preziose immagini di Silvano Fabris troviamo i testi, tradotti anche in inglese, di Daniele Zovi: parole capaci di legare quelle visioni ad un momento, un ricordo, un’emozione; micro narrazioni fortemente evocative. Pagina dopo pagina si svela così un mondo affascinante, a noi vicino ma per molti aspetti sconosciuto, in un volume che, impreziosito da un’intervista a Ermanno Olmi di Antonio Di Lorenzo, è sicuramente qualcosa di più di un bell’album fotografico.
Questo affascinante album fotografico contiene ritratti davvero singolari in cui protagoniste sono le mani: mani segnate da profondi solchi; mani callose, nere di terra, sapienti mani di persone comuni, per lo più nepalesi e tibetane, che il noto fotografo-alpinista Fausto De Stefani ha voluto immortalare con scatti dai colori vivacissimi durante i suoi viaggi. Il senso di questo reportage nasce da una domanda: perché cade a pezzi la civiltà dei consumi? L’autore si dà una risposta: «siamo “a remengo” perché abbiamo dimenticato le mani e il senso della fatica»; e azzarda una profezia: «gli uomini dalle mani “sporche” si salveranno, gli altri no». Le immagini, composizioni evocative e di alta qualità, sono una celebrazione della spiritualità naturale che questa gente, ospite delle montagne più vicine al cielo, sembra esprimere anche attraverso le mani, semplice attributo anatomico ma prezioso strumento che permette all’uomo di lavorare, comunicare e sopravvivere, nonché di rielaborare le risorse della terra in una dimensione di rispettosa gratitudine.
Un singolare itinerario di viaggio, fotografato da Fatih Demirhan, tra le fortificazioni veneziane realizzate nei secoli a partire dal periodo pre bizantino e giunte sino ai giorni nostri. Un percorso lungo le rotte che i mercanti, le flotte e la diplomazia veneziana affrontavano con navigazione di cabotaggio alla volta di castelli, arsenali, zone franche, aree commerciali e domini franchi e veneziani. La struttura del volume riporta la suddivisione in bacini geografici, ripartizioni amministrative provinciali (Governatorati) e siti di interesse storico, artistico, archeologico e culturale, partendo dall’estremo ovest, rappresentato da Edirne, sino al confine con la Georgia e il Caucaso.
Un viaggio in Veneto che dura un anno solare, percorre tutte le province della regione, evidenzia le specificità dei territori e il fascino dei paesaggi, allineando le eccellenze agroalimentari e presentandole secondo una moderna sensibilità gastronomica attraverso raffinate ricette. Immagini suggestive (tra cui numerosi scatti aerei di Cesare Gerolimetto) e puntuali informazioni, all’interno di un quadro storico e culturale che crea le basi per questo insolito punto di vista, che vuole rendere omaggio alla sconfinata bellezza della nostra terra. Questo volume è costruito a forma di zoom. Prima di arrivare al dettaglio dei prodotti e al loro utilizzo, lo sguardo più ampio abbraccia il territorio secondo lo scorrere delle stagioni: immagini invernali per Belluno, primaverili per Padova e Vicenza, estive per Rovigo e Venezia, autunnali per Treviso e Verona. L’affascinante saggio di Francesco Vallerani (Università Ca’ Foscari di Venezia) descrive il paesaggio Veneto e le sue trasformazioni nel corso del tempo; Giuseppe Barbieri analizza con numerosi spunti storici e artistici “la nascita del Veneto dal paesaggio alla civiltà gastronomica”.
Una strada non è solo il mezzo per attraversare un territorio ma può diventare uno straordinario strumento per la scoperta di un microcosmo nella sua storia e nel suo sviluppo. Ed è ciò che emerge dal presente studio sulla Strada Regia d’Alemagna, la via di collegamento tra la Repubblica di Venezia e la Germania attraverso l’alto Veneto.
Non solo guerre e commerci – fondamentali e fondativi della sua importanza – ma, contestuale alla ricostruzione del percorso tra Serravalle di Vittorio Veneto e Cortina d’Ampezzo, il testo si addentra nell’analisi della storia quotidiana dei piccoli e grandi paesi sviluppati sul percorso o che ne hanno condizionato il passaggio calata nel contesto della grande Storia.
Il volume, oltre a mappe e disegni databili tra il XV e il XVIII secolo, è completato dalle fotografie allo stato attuale dei tratti della Strada Regia di Alemagna superstiti e rintracciabili, così da permettere al lettore di calarsi con l’immaginazione nel passato con un piede nel presente.