La pietra e il leone

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Quanto San Pietro e San Marco sono figure popolari e rappresentate nell’Occidente cristiano, tanto nell’arte bizantina e russa i due apostoli sono presenza rara e poco enfatizzata.
La pietra e il leone, catalogo dell’omonima mostra di icone russe della collezione di Intesa Sanpaolo (Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, Vicenza, 5 giugno – 10 ottobre 2010), ripercorre la storia figurativa dei due santi.
Accanto a una selezione di dodici opere significative un saggio di Michele Bacci illustra come questa “reticenza figurativa” abbia radici profonde in quanto conseguenza dello scisma del 1054 e della distruzione di Costantinopoli nella quarta crociata del 1204.
Infine altri due contributi, uno dei quali di Engelina Smirnova, tra le massime esperte di icone, sono dedicati alla figura di San Paolo e all’iconografia apostolica dell’arte russa in diversi periodi storici.
La pietra e il leone è il sesto volume di OrienteOccidente che ancora una volta propone un tema trasversale all’arte russa ma anche occidentale.

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Gli ateliers degli scultori

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Grazie alla collaborazione tra vari enti, la casa-museo di Possagno dedicata al più grande scultore neoclassico italiano, il veneto Antonio Canova, diventa il centro catalizzatore del dibattito sulla grande eredità artistica di gessi, calchi e modelli.
Il volume raccoglie gli atti del secondo convegno internazionale sulle gipsoteche tenutosi nel 2008: sono ben 35 gli
specialisti, italiani e stranieri, che hanno partecipato alle giornate di studio aventi come denominatore comune la scultura in gesso e la sua valorizzazione anche come strumento didattico. I contributi spaziano dall’analisi di realtà museali simili a quella di Possagno sino alla rivalutazione di un genere spesso penalizzato al punto che la sopravvivenza stessa di molte collezioni è stata troppe volte minacciata dall’incuria. Si riportano esempi di studio sulle condizioni microclimatiche di alcuni musei e sui delicati interventi di restauro che hanno saputo ridare lustro a opere importantissime come il modello della Ebe dello stesso Canova.

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Rinascimento tra Veneto e Friuli 1450-1550

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Catalogo della mostra omonima allestita presso i locali della Fondazione Marconi, dal 7 agosto al 17 ottobre 2010, con il contributo di diversi enti locali oltre alla Regione Veneto. La storia dell’arte italiana è ricca di situazioni territoriali dove le arti si sono espresse in forme originali. Di questa ricchezza è esempio il territorio
compreso tra due fiumi, la Livenza e il Tagliamento, tra il versante orientale del Veneto e il Friuli. Qui, per un secolo e poco più, due diverse scuole si sono reciprocamente confrontate: quella veneziana e quella friulana, andando a creare un modo autonomo di fare pittura, ma anche scultura e architettura. Tanta vitalità richiamò e mise in contatto artisti diversi. Personalità di primo piano e comprimari: da Andrea Bellunello a Gianfrancesco da Tolmezzo, da Cima da Conegliano a Giovanni Martini.
La mostra, allestita nel complesso dell’antico Seminario, oggi Collegio Marconi, si propone come l’occasione per ricomporre le principali linee di sviluppo della cultura figurativa in quest’area culturale, indagando le dinamiche di circolazione di opere, artisti e idee che caratterizzarono la complessa cultura del Rinascimento in un territorio di confine. Il progetto espositivo si sviluppa seguendo una traccia che, muovendo da testimonianze storico archivistiche, si snoda attraverso opere di produzione ceramica, tessile e orafa per condurre al nucleo centrale dell’esposizione: i dipinti e le sculture lignee realizzate dai protagonisti di quella stagione. Il percorso prosegue con itinerari che propongono la scoperta di cicli affrescati nelle chiese rurali, testimonianza dell’entità e della qualità delle trasformazioni che seguirono linee di sviluppo differenti nell’ambito urbano rispetto al restante territorio.

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La Torre del Capitanio

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Il volume in coedizione con il Comune di Verona ripercorre l’antica storia e il recente restauro della Torre del Capitanio, detta anche di “Cansignorio”, monumento simbolo della città e parte dello scaligero Palazzo del Capitanio. Il restauro, qui ben documentato anche attraverso le immagini, ha riguardato in particolare il recupero del ciclo di affreschi trecenteschi, scoperti solo tra il 2006 e il 2007 e mirabile esempio di arte cortese.
Nella torre sono presenti dipinti murali risalenti a epoche diverse, dal XIV al XVI secolo, in particolare l’unica sala affrescata riconducibile al periodo di Cangrande della Scala e uno spaccato significativo delle celebrazioni pittoriche a soggetto religioso del periodo di dominazione veneziana.
Notevoli anche le raffigurazioni ispirate al “Tacuinum sanitatis”, l’unica versione ad affresco finora conosciuta del trattato medico arabo, e le iscrizioni rinvenute in una delle camere trecentesche, sofferta testimonianza dei detenuti nel periodo in cui la torre fungeva da cella di prigionia.

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Parole Legate

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Nel 2007 Intesa Sanpaolo partecipa alle celebrazioni del trecentenario dalla fondazione della Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza con una mostra che valorizza le raccolte di pregio presenti nella biblioteca. Quattro saggi illustrano vari aspetti che mettono in relazione libri, biblioteche, conservazione e rappresentazione, mentre il catalogo delle opere, a cura di Sergio Merlo, analizza legature di volumi dal Medioevo all’Ottocento.

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Marca trevigiana

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Dopo “Treviso. Vedute e Cartografia dal XV al XIX secolo” esce il secondo volume che conclude la collana “Carte di una città e del suo territorio”, preziosa e monumentale opera che raccoglie una ricchissima varietà di soggetti iconografici aventi Treviso e la Marca trevigiana come protagonisti. Questo secondo volume,
riccamente illustrato, è uno straordinario repertorio, il più completo finora pubblicato, di cartografia del territorio, specifica della Marca trevigiana dal XVI al XIX secolo.

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Elio Armano. Pensare con le mani

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Un importante volume dedicato all’opera e alla figura dell’artista Elio Armano, padovano, realizzato in occasione della celebrazione dei suoi più di 45 anni di scultura.
L’opera vuole essere un primo bilancio, principalmente composto in immagini a tutta pagina in bianco e nero delle grandi sculture, degli interventi monumentali e delle installazioni realizzate a partire dagli anni Sessanta a Venezia negli studi dell’Accademia di Belle Arti sino ad oggi, a documentare i momenti più diversi dell’attività dello scultore e dei luoghi dove ha operato e opera. Citiamo tra questi il monumentale “Giardino dei Giusti” di Padova realizzato da quel comune e il più recente “Segno” per il cinquecentesimo della nascita di Palladio posto dall’apposito Comitato nazionale sullo sfondo del Castello dei Carraresi. La campagna fotografica è stata espressamente eseguita dal fotografo Giovanni Umicini, che di Armano è estimatore fin dagli esordi.

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Atlante Trevigiano

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Il volume, edito da Fondazione Benetton Studi Ricerche con la collaborazione di Antiga Edizioni, è il catalogo dell’omonima mostra allestita a Treviso (Fondazione Benetton, spazi Bomben, via Cornarotta, 22 gennaio-17 aprile 2011) e intende offrire uno sguardo attento alla storia della rappresentazione cartografica della città e del suo territorio.
Da una collezione privata di stampe cartografiche l’idea di una più vasta operazione culturale: restituire a ogni singolo documento il contesto organico di provenienza, per allargare lo sguardo alla storia europea della rappresentazione dei luoghi. La collezione Vianello Bote, recentemente acquisita dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, copre un arco temporale di cinque secoli e testimonia il lavoro dei principali cartografi editori neerlandesi, francesi, tedeschi, inglesi e italiani che tra XV e XIX secolo hanno prodotto i più importanti atlanti in commercio. Oltre a indagare sul complesso e articolato insieme di relazioni sociali tra stampatori, editori, geografi, umanisti, tecnici, artisti locali e internazionali che hanno tenuto saldamente legata la rappresentazione locale ai più grandi fenomeni editoriali europei, la mostra Atlante Trevigiano, e con essa questo catalogo, vuole anche provocare una riflessione in merito alle modalità di “costruzione” di una collezione di stampe antiche. Spesso l’esito di decenni spesi in frequentazioni antiquariali e mostre mercato è il frutto di scempi perpetrati ai libri originali, in molti casi provenienti da biblioteche pubbliche. Con Atlante Trevigiano cerchiamo di riflettere anche sui “modi” di fare le carte, oggi come in passato specchi del contesto culturale e della capacità sociale di leggere e restituire il territorio.

Dello stesso argomento i due volumi editi da Terra Ferma: "Treviso. Vedute e Cartografia dal XV al XIX secolo" e "Marca Trevigiana. Cartografia dal XVI al XIX secolo"

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Donadel. Opere recenti

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Catalogo della mostra del Museo Nazionale di Villa Pisani, Stra (Venezia) 24 giugno – 10 luglio 2011
Il catalogo raccoglie le opere più recenti dell’artista di Pieve di Soligo. L’opera di Bruno Donadel, che ha trovato un ampissimo riconoscimento dal suo pubblico, incarna le emozioni e i pensieri di un mondo, quello contadino, che difficilmente ha potuto guardare oltre i limiti tremendi della sopravvivenza e della fame.
“Seppur vissuta e inventata in un territorio preciso e definito, quello del Quartier del Piave e della Pedemontana veneta, quella di Donadel appare un’esperienza di portata ben più ampia […], un passaggio che continuamente va riproponendosi, in tempi e luoghi diversi.”

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Mostre d’arte del 54° Festival dei 2 Mondi di Spoleto

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Nell’ambito della 54a edizione del “Festival dei 2 Mondi di Spoleto”, è stata allestita un’importante mostra, curata da Vittorio Sgarbi, che raccoglie le opere più rappresentative di tredici acclamati artisti contemporanei.
A Palazzo Racani Arroni espongono Daniela Severi, Federico Bonaldi, Fedor Kuz’mic Suskov, Gaetano Pompa, Guido Taroni, Luciana Matalon, Riccardo Mannelli; al Museo Civico di Spoleto saranno esposte opere di Gaetano Giuffrè, Giuseppe Ducrot, Giuliano Vangi, Livio Scarpella, Giuseppe Bergomi, Tullio Cattaneo.
Il ricco catalogo illustrato, curato da Vittorio Sgarbi ed edito da Antiga Edizioni, per ognuno dei tredici artisti presenta le opere più recenti, un profilo biografico completo e la più rilevante rassegna critica.

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