Il grattacielo Intesa Sanpaolo

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Il filone dedicato all’architettura contemporanea della collana “Guide Intesa Sanpaolo” suggerisce un esame sui processi di trasformazione delle città. Il grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino ne è un esempio fortemente simbolico perché, integrando architettura e territorio, raccoglie l’eredità di una intera comunità e del paesaggio che è stato costruito nei secoli.
Tra innovazione tecnologica, trasparenza e leggerezza, il grattacielo traduce la poetica progettuale di Renzo Piano e indica la via per un uso parsimonioso ed efficace delle risorse energetiche.
In equilibrio tra tecnologia e arte, tra le chiese di Guarini e le architetture di Antonelli, l’edificio arricchisce il profilo della Città, tra pianura, colline e montagne e ne interpreta il ruolo di cerniera, tra l’Italia e l’Europa.

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The Intesa Sanpaolo Skyscraper

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This guide introduces a new contemporary architecture series exploring urban transformation processes. In this respect, the Intesa Sanpaolo skyscraper in Turin is a highly representative building — by integrating architecture and territory it acknowledges the identity of an entire community and of the landscape that has developed around it over the centuries. The skyscraper translates Renzo Piano’s vision and through its combination of technological innovation, transparency, and lightness, it points towards a sustainable and effective use of energetic resources.
The Intesa Sanpaolo skyscraper’s balanced dialogue with the territory — where  technology, art, Guarini’s churches, and Antonelli’s architectures meet plains, hills, and mountains — adds a further dimension to its skyline, interpreting Turin as one of the cities where Italy connects to Europe.

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Il complesso delle chiese di San Vito e Santa Lucia a Treviso

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Il ponderoso volume, ampiamente illustrato, nasce dalla volontà di proporre al pubblico un’indagine esaustiva sull’antico complesso di San Vito e Santa Lucia che sorge nel cuore della città di Treviso e recentemente restaurato.
Il volume si apre con la storia e genesi del complesso religioso, comprensiva della ricostruzione grafica delle varie fasi costruttive e del contesto dell’insediamento antico; i saggi di diversi autori si soffermano poi dettagliatamente sulla descrizione degli affreschi medievali e delle altre opere d’arte. Il volume si chiude con un’ampia parte dedicata ai recenti e importanti interventi conservativi con relative schede tecniche di restauro.

Testi di: Andrea Bellieni, Stefania Bonato, Marianna Bressan, Fabio Coracin, Maria Sole Crespi, Alessia De Piccoli, Gabriella Delfini, Maria E. Gerhardinger, Sara Malgaretto, Michele Potocnik, Cristina Sangati, Cleonice Vecchione, Mara Zanato.

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Memoria e progetto

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Il volume presenta al pubblico la recentissima donazione di Guido Strazza alla Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro di Venezia. Un corpus di 48 opere (disegni, bozzetti, incisioni e tele) ispirate alle magnifiche decorazioni pavimentali dei Cosmati, realizzate da diverse botteghe di marmorari, scultori, architetti, attivi dall’XI al XIII secolo e opernati a Roma, nel Lazio meridionale e in particolare nell’abbazia di Montecassino.
In mostra e nel catalogo le opere di Strazza dialogano con i pezzi della collezione Franchetti conservati nello splendido palazzo veneziano.

Testi di Giuseppe Appella, Barbara Biciocchi, Claudia Cremonini, Luca Del Prete, Daniele Ferrara, Anna Granzotto, Camilla Longari, Gilberto Marconi, Francesca Saccardo, Guido Strazza, Istituto Veneto Beni Culturali

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Treviso urbs picta

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L’antica consuetudine di decorare le facciate degli edifici ha caratterizzato Treviso così a lungo da farla conoscere come “urbs picta”. Il volume si apre con un saggio di Lionello Puppi, uno sguardo geograficamente e storicamente ampio sul tema; un contributo di Andrea Bellieni che delinea la relazione tra le facciate affrescate e l’evoluzione urbanistico-architettonica della città. Seguono altri 3 saggi: uno storico-artistico di Chiara Voltarel, sugli artisti, tipologie e tematiche delle decorazioni; quello di Rossella Riscica, sulle questioni dei degradi e degli interventi di conservazione delle facciate affrescate trevigiane; un excursus di Massimo Rossi sulle guide a stampa di Treviso, in relazione agli edifici dipinti. In chiusura alcune schede di approfondimento su temi storico-artistici e sulle tecniche dei dipinti murali e la postfazione di Eugenio Manzato. Corredano i testi un ampio apparato fotografico, in gran parte inedito, e mappe tematiche di approfondimento.

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Sconfinamenti. Opere di Le Corbusier allo Iuav di Venezia

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Venezia. È quasi inevitabile che una scuola come lo Iuav, dove per andare in biblioteca dei Tolentini si passa all’ombra della Mano Aperta e i cui studenti – poi docenti – condivisero con Le Corbusier una delle sue ultime esperienze progettuali, torni ogni tanto su questa figura.
Grazie alla sensibilità della Galleria Zlotowski di Parigi che ha prestato le opere in mostra, e con i contributi raccolti in questa pubblicazione, proveremo a rileggere la storia di un intellettuale e della sua paziente ricerca di armonia, di composizione. Alla lettera mettere insieme. Com-porre.
L’obiettivo della mostra, cui si è dato il titolo di Sconfinamenti, è stato prima di tutto didattico, vale a dire mostrare, quasi svelare, agli studenti di architettura, come il processo artistico di Le Corbusier sia sussidiario a quello architettonico (indipendentemente dalla scala di studio). Ciononostante, e soprattutto nelle biografie più largamente consultate dai nostri studenti, la dimensione artistica di Le Corbusier è poco citata e appare subordinata alla pratica progettuale di prefigurazione di architetture e piani urbanistici. Sembrerebbe, cioè, che gli studenti avvertano le opere “più artistiche” quale risultato di un passatempo, di licenze poetiche, e non quale parte della medesima grammatica intellettuale.
I lavori, occasione e pretesto di queste note, sono soprattutto collage, anzi papiers collés ovvero giustapposizione di carte colorate, fogli di giornale, elementi tipografici, colori,  linee e disegni, che esplorano lo spazio traghettandolo da una espressione metafisica e visionaria a una più fisica, rea le, costruibile. Attraverso sculture, disegni, collage, dipinti e dunque anche attraverso i soggetti rappresentati (le sue collezioni, i naturalia , gli objet trouvé ) Le Corbusier lavora alla paziente ricerca di strumenti per trasmettere il suo pensiero perché, appunto «Rien n’est transmissible que la pensée» (Le Corbusier, 1965)

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Luciano Zarotti

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Il volume è stato realizzato in occasione della mostra Veneziano pop. Luciano Zarotti e Ca’ Pesaro negli anni ‘70-’80 (Venezia, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, 20 gennaio-18 febbraio 2018)

Il catalogo raccoglie una significativa campionatura dell’opera di Luciano Zarotti dagli anni Settanta ad oggi e si articola in nove sezioni tematiche che ben presentano le differenti fasi e i diversi medium impiegati dall’artista: Paesaggi; Tra pop art e nuova figurazione; Corpi; Battaglie; Eventi; Storie della Bibbia; Nuovi eventi e rituali; Incisioni; Vetri e sculture.
Testi di Elisabetta Barisoni, Tomaso Montanari, Stefano Annibaletto, Marina Wallace, Myriam Zerbi, Adriano Berengo.

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L’angolo delle portulache

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La storia di Gianna Borin e del fratello Toni è quella di due giovani trevigiani che, attraversando le tormentate e dolorose vicende della Resistenza e del regime fascista, si scoprono adulti.
Le esperienze, i sogni, gli amori, gli ideali si mescolano e ci restituiscono il sapore e la visione di un’epoca in cui affondano le radici della nostra storia attuale.
L’angolo delle portulache è un romanzo delicato e avvincente allo stesso tempo, che si legge tutto d’un fiato, toccando ferite ancora aperte e soprattutto mostrandoci come sia impossibile dividere il mondo in bianco e nero.

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Maria Teresa e Trieste

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Un agile volume riccamente illustrato fornisce una riflessione contemporanea sull’imperatrice Maria Teresa d’Austria e sul suo ruolo determinante per la nascita della Trieste settecentesca, con lo sviluppo urbanistico e architettonico e la trasformazione del porto.
I saggi di importanti studiosi ci offrono un ritratto a tutto tondo sulla vita pubblica e privata della sovrana che contribuì a mutare per sempre il volto di Trieste e la vita dei suoi abitanti.

Testi di Gianni Torrenti, Rossella Fabiani, Andreina d’Agliano,
Daniele Andreozzi, Alessandra Marin, Loredana Panariti,
Francesca Pitacco, Lucia Pillon, Paolo Iancis, Alessio Stasi

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Galleria Pesaro

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Mostra e catalogo rendono omaggio a Lino Pesaro (1879-1938) – organizzatore di esposizioni d’arte e di vendite all’asta di primaria importanza – analizzando trent’anni di attività di uno dei più solerti mercanti d’arte milanesi.
Dopo la dispersione all’asta di intere collezioni e la chiusura delle molteplici mostre, ciò che rimane delle opere passate nella galleria Pesaro sono le pubblicazioni che accompagnarono questi eventi e che ci permettono di ricostruire una storia unica e ricca di fascino. Sono stati schedati oltre 380 cataloghi, in parte lussuose edizioni con copertine disegnate da artisti.
Il saggio di Angela Madesani racconta il vivace spaccato storico della città ambrosiana riconoscendo il giusto peso alla Galleria Pesaro; ad arricchirlo un’appendice documentaria sulla figura di Lino Pesaro, curata da Saverio Almini. Nicoletta Colombo approfondisce l’importanza del passaggio in galleria di numerosi capolavori del XIX sec., poi confluiti in collezioni pubbliche e private. Elisabetta Staudacher, propone una insondata lettura di Lino Pesaro collezionista di dipinti del XIX secolo, la cui raccolta venne dispersa.

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