Dolomiti. 135 itinerari circolari

By michela,

Seconda edizioni aggiornata

Quante volte, organizzando un’escursione, avete cercato nella cartina di chiudere un giro ad anello? Gli itinerari circolari esercitano sugli escursionisti un fascino particolare, poiché danno la possibilità di vivere la montagna senza ritornare sui propri passi e fare dei veri e propri viaggi ad alta quota.

Nelle Dolomiti c’è una vasta scelta di itinerari con queste caratteristiche e obiettivo di questa guida è proporre una raccolta dei giri più interessanti, mettendo a disposizione di tutti le esperienze vissute in tanti anni tra le montagne. Sono stati inseriti alcuni nuovi itinerari, che rappresentano il meglio dell’escursionismo dolomitico, molto lunghi, complessi e in zone selvagge. L’impostazione della guida è volta a favorire il lettore nella scelta e nell’organizzazione degli itinerari: sono presenti delle informazioni immediatamente identificabili sulla difficoltà, sui tempi e sui dislivelli, come anche le coordinate GPS dei punti di partenza, per raggiungere il punto di partenza in auto senza incertezza.

Si è voluto indicare in modo evidente la valutazione complessiva degli stessi, sulla base delle bellezze ambientali e del percorso, per evidenziare quelli che meritano più degli altri di essere presi in considerazione.

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Libro Veneziano

By admin,

Un raffinato e agile volume, che il lettore potrà consultare più e più volte cercando tra le pagine le risposte alle mille curiosità suscitate visitando Venezia: una vera e propria miniera di informazioni e aneddoti su una delle città più belle e ricche di storia al mondo.
Qual è il significato degli insoliti toponimi che si possono leggere sui “ninsioléti”; cosa simboleggia il ferro da prua della gondola? Quanti sono i ponti, i campanili, i campi di Venezia? Come e quando è nato a Venezia uno degli aperitivi più famosi del mondo, lo spritz? E il Carnevale?
Unendo la sintesi alla precisione di informazione, l’autore ci accompagna tra calli, campi e canali invitandoci a osservare con occhi più attenti e curiosi le bellezze e i dettagli unici sparsi in ogni angolo della città.

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Il canale Asolo-Maser. Storie d’acque tra Piave e Muson

By michela,

Ottavo numero della Collana “I quaderni di Fra Giocondo” del Consorzio di Bonifica Piave.

Il volumetto, ampiamente illustrato, descrive il percorso del canale Asolo-Maser, che inizia in territorio di Pederobba, frazione Covolo, si snoda attraverso il territorio di Cornuda, su terreni pianeggianti, quindi attraverso i territori di Maser ed Asolo, qui in posizione pedecollinare, per confluire infine nel canale Musonello, derivato variamente dal Muson dei Sassi e scorrente in aderenza allo stesso. Vergani descrive i problemi d’acque nella fascia pedecollinare dei Colli Asolanti, Antoniol ci illustra le origini del canale Asolo-Maser, infine Zannin contestualizza il Canale all’interno del sistema del Canale Brentella: da canale Primario a canale Principale nell’arco temporale tra gli anni Cinquanta e Settanta del Novecento.

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Per la storia dei Musei Civici di Treviso

By michela,

Il volume ripercorre, per la prima volta, la lunga storia dei Musei Civici di Treviso, delle sedi in cui si articolano e delle più significative collezioni.
Rigorosa nel metodo, ma cordiale e avvincente, la narrazione illustra la nascita nel 1851 – stanno giusto per scoccare i 170 anni di vita – e lo sviluppo della Pinacoteca e la creazione a fine Ottocento, ad opera di Luigi Bailo, del Museo Trivigiano. Vengono ricostruite le trasformazioni del convento di Santa Caterina nel corso del secondo Novecento e dei primi anni del nostro secolo, la lunga fase di progettazione, avviata da Carlo Scarpa, e i lavori eseguiti per realizzarvi una importante sede museale, aperta anche agli eventi culturali della città e attrezzata per grandi mostre. Se ne illustrano le raccolte esposte, in particolare la quadreria ultimata nel 2018, e le Storie di Sant’Orsola, capolavoro restaurato negli ultimi anni e riallestito nella chiesa. Non manca un capitolo dedicato alla collezione dei manifesti Salce e alle numerose mostre di cui è stata oggetto dal 1959 al 2019. Il lettore è infine guidato nella visita del Museo Bailo, la cui recente ristrutturazione (2015) ne ha fatto uno dei luoghi più suggestivi nel Veneto dedicati all’arte contemporanea.

Emilio Lippi è autore di una monografia su Alvise Cornaro (Antenore 1983), dell’edizione critica della Leandreride di Giovanni Girolamo Nadal (Antenore 1996), del capitolo dedicato a Giovanni Boccaccio nella Letteratura Italiana. La tradizione dei testi (Salerno 2001). Ha pubblicato vari saggi su momenti  e personaggi della letteratura veneta, raccolti in Contributi di filologia veneta (Antilia 2003) e curato i primi cinque volumi del Catalogo dei manoscritti della Biblioteca Comunale di Treviso (Comune di Treviso, 1995-2000). Per Antiga Edizioni è autore,
con Carolina Pupo, di Il Prato e la Fiera. Ottocento anni di commercio e divertimento a Treviso (2018).
Dal 1984 al 2019 è stato direttore della Biblioteca Civica di Treviso, dal 2002 al 2019 dei Musei Civici della stessa città.

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Festa del papà

By michela,

Questo visionario scrittore ci invita a una festa del papà invero sui generis.
Per accompagnare il lettore in questo misterioso evento, l’autore mette in scena un “musical letterario” utilizzando testi di 44 canzoni degli anni Settanta (e non solo) da cui trae il canovaccio dell’opera. Nel suo cammino lo guidano e lo illuminano richiami e citazioni da 666 autori, noti e meno noti, sia dei giorni nostri sia di epoche passate, fino addirittura all’antichità classica: perché non può esistere nuova creatività prescindendo dall’eredità lasciata dal genio altrui. Mescolando la colonna sonora e le citazioni a uno stile personale fortemente influenzato dai suoi trascorsi da poeta, l’autore alterna pagine comiche ad altre introspettive, in un romanzo che rispecchia, con raffronto ardito, delle nostre vite, l’ordito.

 

Volume 0: 316 pagine

Volume 1, 2, 3: 222 pagine brossura con cofanetto

In allegato una penna USB contenente 44 tracce musicali di accompagnamento

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L’ospite strano

By michela,

Un ospite invisibile, simile a tanti altri che stanno seminando dolore in tutto il mondo, entra nella mente di un uomo in una primavera d’insolita dolcezza. Diversamente dai suoi simili, quell’Ospite Strano non vuole contagiare chi lo ospita, ma solo conoscere il mondo attraverso il suo sguardo. Una sequenza di incontri con persone, sentimenti, situazioni, animali ed emozioni consolidano una nuova amicizia tra Franco e il virus che abita nella sua mente, tanto innocuo quanto curioso. E danno vita ad un’avventura sospesa tra realtà e fantasia, tra lettura disincantata del mondo degli uomini ed esercizio fantastico nel macrocosmo della Natura e della Bellezza.

 

Franco Fedozzi è nato a Copparo, nella verde pianura ferrarese e risiede a Padova. Ufficiale della Guardia di Finanza prima e successivamente Avvocato nel campo del diritto penale tributario. Già autore di numerose pubblicazioni tra cui Il palazzo dei sentimenti rottamati e vincitore del Premio speciale “Jerry Masslo” al XXI concorso nazionale di poesia Città di Mede (PV).

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Un sempre nuovo implorare

By michela,

Trentasei piccole chiese, incastonate come gioielli in un territorio, quello dolomitico, fra i più belli del mondo. Alcune sono un po’ appartate, nascoste e protette dal manto verde e profumato del bosco, altre di più facile incontro. Da Cortina D’Ampezzo, al Cadore, al Comelico, a Sappada, lungo un itinerario che si fa pellegrinaggio religioso ed artistico, andando per strade battute e sentieri di montagna, Antonio Chiades ci accompagna con mano delicata e leggera in una atmosfera intrisa, da secoli, di lode e supplica a Dio.

Ed è così che scopriamo i santi protettori, le statue e le tantissime immagini dedicate alla Madonna, i Crocefissi, gli altari e gli affreschi, le volte e le navate. Ciascuna piccola chiesa è un capolavoro di eleganza, ha dimensioni raccolte e inconfondibile profilo, che la mano dell’artista Franco Losso ha sapientemente sintetizzato.

Come canne d’organo le chiesette dolomitiche risuonano vibranti allo sguardo dell’Autore e propagano alle corde interiori del visitatore, o lettore, un canto che rasserena e placa le inquietudini del vivere, che asciuga le ferite e disseta l’aridità della solitudine e di ogni abbandono. È la riscoperta di un antico, un continuo, un sempre nuovo implorare.

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Non sono quelli delle stelle

By michela,

Da diversi anni Arrigo Cipriani, in interviste e rarefatte apparizioni televisive, si è dato il compito di tenere alta la bandiera della buona cucina della tradizione italiana. Quella dei piatti che ogni giorno, secondo le ricette delle nostre genitrici e progenitrici, ancora si possono per fortuna assaporare in qualche costumata famiglia.
La cucina che “sa di casa”. Una delle regole auree di Cipriani è che in cucina non si devono far sembrare complicate le cose semplici, bensì far apparire semplici quelle complicate. Una regola, in verità, che si apparenta da vicino a ciò che, in altro contesto, Baldassar Castiglione nel Cortegiano definisce con il neologismo di sprezzatura: “che nasconda l’arte e dimostri ciò, che si fa e dice, venir fatto senza fatica e quasi senza pensarvi”. Dove “arte” deve naturalmente intendersi con “artificio”.
Non ci sono invenzioni da fare, perché la buona cucina, che piace a Cipriani, è prima di tutto cucina di servizio: al servizio di chi ne beneficia e ne gode, in famiglia o al ristorante. E in quest’ultimo caso, deve appagare il cliente, non la vanità dello “chef”.

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Assenza

By michela,

«Per Gabbana “l’assenza è visibile” e in fotografia visibilissima, ancor più se la si sottolinea tramite spazi scelti, ben precisi. Per lui la fotografia non è mai oggettiva visione della realtà, ma documentazione di un punto di vista, così le tinte, le forme o le superfici diventano protagoniste di una messa in scena funzionale alla rappresentazione, in questo caso oserei dire “teatrale”. La sua fotografia non rivaleggia con la pittura, ma l’una là si ritrova nell’altra. Come già scrisse la filosofa americana Susan Sontag, “se il fotografo rivela, il pittore costruisce”, in questo caso mostrandoci l’attualità per poi tentare di dare scheletro a un possibile domani, a un futuro di nuovo socialmente vivibile.» Gian Ruggero Manzoni

Il ricavato dalla vendita di questo volume sarà interamente destinato a sostegno dell’Associazione CAF, che dal 1979 accoglie e cura bambini e ragazzi allontanati dalla propria famiglia d’origine a causa di gravi maltrattamenti e abusi.

 

Maurizio Gabbana è nato a Milano nel 1956, ma di famiglia della Marca Trevigiana. Autodidatta, da subito inizia una ricerca fotografica mediante scatti di espressione artistica. Partecipa a diverse biennali, tra cui Venezia e Mosca. Nel 2017 pubblica “Con La Luce negli Occhi”, nel 2020 espone i suoi lavori al Museo Triennale a Milano. I suoi cataloghi sono conservati alla Brandente di Milano, la Tate Modern, il Metropolitan Museum ed il Centro Pompidou.

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Gli alberi ricordano

By michela,

Gli alberi ricordano: essi stessi ricordano oppure aiutano a ricordare? Una raccolta di racconti, come passi qua e là per il Veneto, a osservare e a capire qualche segno minuto lasciato sulle forme del territorio dalla storia, quella riportata nei libri che abbiamo studiato, ma più spesso quella che si è dipanata intorno alla casa, fatta col lavoro della gente, con le tradizioni d’uso della terra, con la vita, goduta o sofferta, delle famiglie.
Sono pagine da affrontare con leggerezza, lasciandosi condurre dalla narrazione, che non vuole dare alcun insegnamento, ma solo condividere qualche fremito, qualche emozione, scoprendo il tesoro di vita e di esperienza racchiuso in ogni cantone della nostra terra.

Molti dei disegni d’alberi e di boschi che accompagnano i racconti sono dovuti alla mano felice di Lucio Sottovia, forestale e botanico finissimo. Le fotografie sono di Paolo Semenzato, mentre di Francesco Viola sono le immagini delle opere di Mattioli, Miller e De Rogissard e gli scatti che nelle
ultime pagine mostrano al lettore, con il necessario dettaglio e con i giusti colori dell’epoca, le carte storiche delle province venete con i luoghi in cui si sono compiute le vicende qui raccontate.

 

Franco Viola ha insegnato Ecologia e Pianificazione territoriale all’ Università degli Studi di Padova. Ha concluso il suo insegnamento dedicandosi al Paesaggio, rivolgendo particolari attenzioni ai segni della storia e dell’antico rapporto tra uomini e territorio. Nel volume Gli alberi ricordano, l’autore ha cercato di stimolare nel lettore la curiosità per la propria terra e la ricerca di quei segni che rendono unico e affascinante ogni luogo del Veneto.

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