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18.05.2012

Fior d’Arancio Docg

[Vit.En.]

Fior d'Arancio è il nome di una Docg che "coniuga" in realtà tre dei Colli Euganei, in provincia di Padova "secco", "passito" e "spumante". Il libro racconta la storia di questo nome originale e il percorso che ha portato al riconoscimento della denominazione. Si narrano un territorio e le fasi produttive di questo vino di successo, chiudendo con una sezione dedicata a 30 ricette di chef "autoctoni"con il Fior d'Arancio come protagonista o come ingrediente ispiratore.

pp. 123 - € 12,00 - 2011 – Terra Ferma

18.05.2012

A tavola con i vini doc di Merlara

[VitEn]

Monografia-ricettario dedicata ai vini della Doc Merlara, recente e ancora poco nota, che nasce ai confini tra la provincia di Padova e quella di Verona. Il libro racconta, con dovizia di immagini, la storia del territorio, la sua viticoltura ed i suoi vini come Marzemino, Merlot e Malvasia. Segue un'agile guida turistica per chi fosse interessato ad un tour nella zona ed un goloso ricettario curato dai migliori ristoratori, che accompagna degnamente i vini della Doc Merlara.

pp. 110 - € 10,00 – 2011 – Terra Ferma

15.05.2012

Ca’Giustinian dei Vescovi. Racconti di vita e di restauri

[La Nuova Venezia]

Ci sono storie poco o affatto note che a volte "resuscitano" dalle pietre di Venezia solo a saperle ben interrogare. Proprio questo hanno fatto gli studiosi di quattro diversi dipartimenti di Ca' Foscari, uniti dalla voglia di dare visibilità a quel meraviglioso manufatto quattrocentesco che è Ca' Giustinian dei Vescovi, unita a Ca' Foscari dagli anni Quaranta, sede per decenni della Biblioteca Generale e centro della vivace attività e delle sperimentazioni del Teatro universitario di Ca' Foscari. La storia del palazzo e le storie dei suoi abitanti (assieme a quelli del palazzo gemello, Giustinian delle Zoje, che condivide la stessa facciata) sono ora raccolti nel volume Ca' Foscari - Palazzo Giustinian. Uno sguardo sul cortile a cura di Francesca Bisutti e Guido Biscontin (Terra Ferma editore). Oggetti e persone vicini nello spazio e lontani...

12.05.2012

La storia di Vicenza si legge nei fiumi

Antonio Di Lorenzo sceglie un modo originale per attraversare il passato della città, utilizza i corsi d'acqua come fossero una storia del tempo trasparente. Il giornalista-scrittore ha scritto il libro "La memoria delle acque vicentine"

di Alessandro Scandale

Se l'acqua col suo impetuoso passaggio un anno e mezzo fa lasciò segni profondi a Vicenza e nelle immediate periferie, può essere utile conservarne una qualche memoria, non tanto per rievocare i fantasmi del passato ma per comprenderne meglio la storia e il rapporto dell'elemento liquido con l'uomo, le cose e le usanze. Antonio Di Lorenzo, giornalista e scrittore vicentino, ha pubblicato di recente per l'editore trevigiano Terra Ferma "La memoria delle acque vicentine – Storie, personaggi, curiosità e misteri dei fiumi e torrenti lungo i secoli", un libro di un centinaio di pagine ricche di immagini di...

07.05.2012

Narduzzo racconta il Canapificio storia industriale del Nordest

[la Tribuna di Treviso]

La storia dell'industria veneta fra Ottocento e Novecento passa attraverso la fondazione del Canapificio Veneto da parte delle famiglie veneziane Antonini e Ceresa. il 1882 quando a Crocetta del Montello venne costruita una delle prime più grandi industrie e nello stesso anno furono gettate le basi di un villaggio che arrivò a contare la presenza di quasi tremila operai. A raccontare storia e vicende familiari del Canapificio è Sisinio Narduzzo, ex sindaco del paese, nel volume El foresto pubblicato da Antiga Edizioni. Un libro che parte dalla deci sione delle due famiglie di creare la fabbrica , individuando in Crocetta il luogo adatto , perché particolarmente ricco di acqua. Ma Narduzzo narra al contempo la storia familiare e sentimentale di Andrea Antonini, la produzione degli spaghi e delle gomene per la Regia Marina del governo...

10.04.2012

La memoria ritrovata delle acque vicentine

La ricerca. Curiosità, personaggi, storie e misteri nel corso dei secoli

Venerdì 13 alle18 in sala Stucchi
A palazzo Trissino si presenta il volume "La memoria delle acque vicentine"

Si intitola "La memoria delle acque vicentine – Storie, personaggi, curiosità e misteri dei fiumi e torrenti lungo i secoli". Ne è autore Antonio Di Lorenzo, ha 108 pagine ed è ricchissimo di immagini d'archivio e mappe antiche, in gran parte fornite dalla Biblioteca Bertoliana. Il libro sarà presentato venerdì 13 alle 18 nella sala degli Stucchi a palazzo Trissino: oltre all'autore, partecipano all'incontro il sindaco Achille Variati, il presidente di "Acque Vicentine", Angelo Guzzo, e Lorenzo Altissimo, direttore del Centro idrico di Novoledo. Nell'incontro saràproiettato un video, realizzato da Raffaele Colombara, che ripercorre le immagini più significative del volume....

01.04.2012

Le danzatrici di Canova

[Antiquariato, mensile di arte antica, arti decorative, cultura, collezionismo]

Gessi , gouache e dipinti testimoniano la passione del maestro veneto per la danza.
Alla Gipsoteca di Possagno, fino al 30 settembre.

di DavideVenuti

Antonio Canova (1757-1822), emblema già in vita del revival neoclassico, seppe riportare a nuova vita gli ideali di bellezza della scultura greca, che aveva ammirato in giro per l'Europa. A Parigi, nel 1815, dove aveva negoziato su incarico di PioVII la restituzione delle opere d'arte antica trafugate da Napoleone. E a Londra, dove aveva visto i fregi del Partenone appena giunti da Atene con lord Elgin. Più che tappe di un Grand Tour, questi viaggi esprimevano il bisogno viscerale di Canova di dialogare con l'antico, fonte di ispirazione per le sue sculture, vive e palpitanti: «Un'arte che diventa carne», scriveva nei suoi taccuini di...

29.03.2012

Vicenza, la memoria rimossa delle acque

[Il Gazzettino]

Il LIBRO

La storia di un territorio all'incrocio tra fiumi e strade, di alluvioni e siccità, battaglie navali e mulini

Sorprende ricordare – mentre si impone nelle nostre regioni un drammatico "allarme siccità" – che molte delle nostre città sono state "città d'acque", e solo una dissennata politica idraulica ne ha "disseccato" l'identità, consegnandole -alternativamente -alle alluvioni e all'arsura. Un segno distintivo della modernità sembra essere infatti la rimozione della memoria delle acque, effetto del progressivo "allontanamento" dei fiumi dalle città e delle città (e i loro abitanti) dai rispettivi fiumi, anche quando i loro letti sono rimasti fisicamente alloro posto.
Il caso di Vicenza è emblematico, come racconta il giornalista Antonio Di Lorenzo nel libro "La memoria delle acque vicentine" (Ed. Terra Ferma, € 15), dove si...

19.03.2012

Il verde che non conosciamo

[Associazioni Vicentine]

Piacerà senza dubbio ai vicentini delle locali associazioni Amici dei Parchi e Civiltà del verde questo bel volume fotografico sulla Venezia che non ti aspetti, con gli scatti del noto fotografo bassanese Cesare Gerolimetto

Piacerà senza dubbio ai vicentini delle locali associazioni Amici dei Parchi (guidata dalla vicentina Luisa Manfredini) e Civiltà del verde questo bel volume fotografico sulla Venezia che non ti aspetti. Non quella d'acqua, come i più potrebbero immaginare, ma quella verde, di terra. Tra gli elementi che compongono la città di Venezia, oltre alla pietra, all’acqua e al legno su cui sorge, ce n’è infatti uno in continua evoluzione e che spesso si rivela un mistero: il verde inteso come vegetazione, sia quella spontanea che cresce in angoli impensabili, sia quella dei giardini, pubblici e privati, che possono...

18.03.2012

CANOVA La danza della scultura tra eros e neoclassicismo

[Repubblica, pagina 50, sezione Cultura]

Al Museo e Gipsoteca di Possagno un'esposizione dedicata al genio del marmo
Protagoniste le "ballerine" di inizio ' 800 ispirate ai reperti di Pompei ed Ercolano

Salendo verso Possagno si scorgono le colline d' argilla, solcate dai castagni, da cui Antonio Canova traeva la materia peri bozzetti. La sua straordinaria mano conferisce al marmo il morbido fraseggio che realizza tra il nudo anatomico e il peplo che talvolta lo ricopre. Il modellato delle vesti e le trasparenze hanno una sottile carica erotica sottolineata dalla movenza dei gesti o della danza. Molte sue opere sono ispirate ai modelli di Ercolano e Pompei che visitò nel 1779: l' avevano tanto affascinato, che, circa vent' anni dopo, dipinse una serie di tempere su carta con fanciulle che danzano, e a più riprese vi ritornerà negli anni a seguire. A un uomo...