MAREA

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Vi sono luoghi ideali per il fiorire dell’immaginazione, dove il cuore arriva prima della ragione, e l’occhio vede senza bisogno di guardare. Qui la mente è libera, si abbandona a orizzonti incerti. Per Nicola Cappellari lo diventano alcuni paesaggi d’acqua del Veneto, dove il tempo è dettato dalla marea e da un moto costante, gravitazionale, lento e misterioso che oscilla tra il fluire e il ritirarsi, modellando il paesaggio e la sua percezione. Il volume, in formato leporello, accoglie la marea mediante una fogliazione che si espande e contrae, quasi un invito ad accettarla con naturalezza, assieme alle sue ragioni invisibili per situarsi in armonia con l’infinito universo.
Le fotografie riprodotte in questo libro sono scansioni delle originali stampe alla gelatina d’argento realizzate da Nicola Cappellari e sono accompagnate da una geografia di parole, una mappa sentimentale realizzata in letterpress con caratteri d’epoca dell’archivio di Tipoteca Italiana. Disegnato da Roberto Vito d’Amico.

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Il restauro della colonna del pulpito di San Nicolò di Treviso

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Nel libro sono raccolti i saggi dei diversi autori che, con professionalità diverse, hanno partecipato ai lavori di restauro. Giampaolo Cagnin ha curato la ricerca storica dall’arrivo a Treviso dei Frati Predicatori fino al momento in cui il nuovo pulpito fu collocato alla colonna. Sara Filippin ha analizzato vecchie fonti fotografiche riguardanti l’interno della chiesa. Il saggio di Enrica Cozzi ha per oggetto due lacerti di affresco del secolo XIV ritrovati durante i lavori di pulizia e di restauro del pulpito. Benedetta F. Lopez Bani presenta i diversi momenti del restauro, il progetto preliminare e le tavole propedeutiche di studio – assieme a Roberta Anselmi – con un ricco apparato fotografico. Francesco Rizzi e Marco Crivellaro trattano le caratteristiche e la provenienza dei materiali lapidei del pulpito. Roberta Giacometti ha curato la campagna diagnostica degli intonaci e delle patine. Ai Fratelli Schiavetto si deve una relazione tecnico-descrittiva di un pannello ligneo della balaustra.
Le fotografie sono di Benedetta F. Lopez Bani e Luigi Baldin.

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L’oro dipinto. El Greco e la pittura tra Creta e Venezia

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L’esposizione L’oro dipinto. El Greco e la pittura tra Creta e Venezia offre ai visitatori e agli studiosi una rara opportunità per ammirare eccezionali icone e dipinti bizantini che provengono da alcune delle più importanti collezioni e musei del mondo. Il catalogo della mostra focalizza storicamente e stilisticamente una “scuola” pittorica che, con le sue originalissime peculiarità ha rappresentato un solido ponte culturale tra le nazioni italiana e greca. In particolare tra l’isola di Creta – ovvero la Candia perla dello “Stato da Mar” della Serenissima – e la madre-patria Venezia: quasi quattro secoli di continuo vivace scambio, sia di manufatti pittorici, sia di vera immigrazione, temporanea, ma talvolta anche permanente di artisti “iconografi” attivi in laguna; specie dopo la definitiva caduta in mano ottomana dell’isola di Candia nel 1669. Il risultato fu l’originalissimo incontro e sintesi della nativa impronta bizantina (in verità già una delle anime fondanti della stessa civiltà di Venezia) con il linguaggio figurativo occidentale, specie proprio quello dell’aureo Rinascimento veneto fra Quattro e Cinquecento; e, al centro, il campione fuoriclasse di Domenikos Theotokopoulos – il grande El Greco – anch’egli veneziano d’adozione negli anni cruciali della formazione prima della maturità artistica, accanto ai “giganti” della pittura veneta cinquecentesca.

 

Mostra

Venezia, Palazzo Ducale, Appartamento del Doge
30 aprile – 29 settembre 2025

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Flavio Faganello

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A vent’anni dalla scomparsa, il volume celebra l’eredità di Flavio Faganello (1933-2005), ripercorrendone mezzo secolo di attività con precisazioni critiche e cronologiche, rese possibili da nuove ricerche documentali. L’autore, a lungo trascurato dalle narrazioni ufficiali della fotografia italiana, è oggi pienamente restituito alla cerchia dei fotografi che “hanno avuto il coraggio avventuroso di raccontare l’universo che stava davanti alla loro porta di casa” (Michele Smargiassi).
Le oltre cento fotografie selezionate per la mostra, programmata in doppia sede, a Trento e Bolzano, mettono in luce i diversi aspetti di una visione radicata nel legame profondo di Faganello con la “sua” terra, il Trentino Alto Adige/Südtirol, cresciuto nel tempo lento del cammino come azione culturale.

 

MOSTRE

Trento, Museo Diocesano Tridentino, 25 aprile – 8 settembre 2025

Bolzano, Palazzo Mercantile, 4 – 31 ottobre 2025

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Soglie. Tempo del prima – Tempo del poi

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L’arte di Roberto Floreani attinge a un linguaggio contemporaneo, frutto di una ricerca profonda e meditata, capace di evocare suggestioni oltre il visibile. Floreani ci invita a varcare una soglia, un confine ideale tra ciò che è stato e ciò che sarà, toccando corde spirituali di valore universale ma che oggi, anno giubilare, assumono un senso ancor più forte e attuale. Le sue opere, attraverso la materia, il colore e il segno, danno forma a un dialogo tra il passato e il futuro, tra il vissuto e l’attesa, tra il sacro e il profano. Questo volume testimonia non solo un percorso espositivo di arte contemporanea di uno degli astrattisti più apprezzati, ma anche un viaggio interiore, un invito a fermarsi e riflettere sul nostro rapporto con il tempo e con la storia.

Catalogo della mostra “SOGLIE. Tempo del prima – Tempo del poi”, Vicenza, Museo Diocesano “Pietro G. Nonis”, 8 marzo – 8 giugno 2025.

Roberto Floreani (Venezia, 1956), artista, scrittore e performer, inizia l’attività pittorica nel 1981, dopo la laurea presso l’Università di Padova. Dal 1985, ha tenuto più di ottanta mostre personali, di cui oltre venti in spazi museali, in Italia e all’Estero. Ad oggi è considerato uno degli astrattisti di riferimento della sua generazione, presente nelle collezioni permanenti di svariati musei e nelle collane editoriali dei principali editori italiani, nonché selezionato nelle principali rassegne riguardanti l’Astrazione degli ultimi trent’anni.

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Giappone. Terra di Geisha e Samurai

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Il Giappone è un paese straordinario. La sua cultura, la sua arte, i suoi costumi, ancora oggi affascinano frotte di ammiratori appassionati in tutto il mondo, anche tra i giovanissimi, che leggono con entusiasmo i fumetti manga, guardano i cartoni animati anime e adorano il sushi e le altre prelibatezze della cucina nipponica. I motivi per spiegare questa duratura infatuazione tra noi e il cosiddetto Paese del Sol Levante sono tanti. Sicuramente, un fattore determinante è l’originalità che contraddistingue molte delle sue più specifiche caratteristiche. Ad esempio, la ricerca di una simbiosi tra il mondo della natura e gli interventi dell’uomo, soprattutto in architettura, almeno in quella tradizionale. E ancora, l’eleganza formale delle sue manifestazioni artistiche, una certa predilezione per gli aspetti caricaturali e ironici nella rappresentazione di uomini e animali, la suggestiva e riuscita convivenza tra la ferocia marziale dei samurai e la leggiadra raffinatezza della figura femminile, esemplificata per tradizione dalla geisha. Il catalogo propone uno spaccato delle arti tradizionali dell’arcipelago estremoorientale attraverso una precisa selezione di opere databili tra il XVII e il XX secolo: armature, kimono, dipinti, incisioni e altri oggetti. Un appassionante approfondimento di storia, arte e cultura giapponese, lungo quattro secoli.

Catalogo della mostra “Giappone. Terra di Geisha e Samurai”, Piazzola sul Brenta, Villa Contarini, 1 marzo – 29 giugno 2025.

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La Marmolada, il Pesce e altre storie

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In questo libro, ideato e scritto a quattro mani con il suo amico e traduttore italiano Luca Calvi, Igor Koller ha finalmente acconsentito a mettere su carta i racconti di quelle sue quindici prime e, soprattutto, il suo rapporto di amore quasi carnale con la Sud, la parete dei suoi sogni. Quel che ne è uscito è molto di più che una serie di racconti: è un’epopea vera e propria, durata più di cinquant’anni, con protagonisti Igor, la famiglia Del Bon al rifugio Falier, alcuni amici fidati e soprattutto i diedri, le fessure e le placche della Parete d’Argento. Un ragazzo che arriva dall’altra parte della Cortina di Ferro, che vuole dimostrare di non essere da meno dei suoi coetanei del mondo “libero”, che con i suoi amici si “arrangia” e riesce a firmare imprese ancora oggi tra le più leggendarie dell’intero arco alpino. Un libro di storia personale ed alpinistica che narra cinquant’anni in cui, mentre tutto stava cambiando nel mondo, a rimanere intatto è stato l’amore tra questo ragazzotto slovacco dai grandi occhi sorridenti e quella magnifica bastionata di calcare che tutti conosciamo come “la Regina”.

 

Igor Koller, (1952) è il più famoso scalatore slovacco di sempre. Nato e cresciuto nell’allora Cecoslovacchia, assieme agli studi di ingegneria civile Igor ha iniziato fin da giovanissimo a scalare arrivando pressoché subito ai massimi livelli del tempo tanto per quanto concerne l’arrampicata classica che quella sportiva. Ha lasciato la propria firma dalle falesie locali per passare ai Tatra passando dalle torri d’arenaria, quindi dalle Dolomiti alla Val Masino, dalle Alpi al Pamir, dalla Miyar Valley alla Yosemite, ma è universalmente conosciuto per il suo capolavoro, la Via Attraverso il Pesce in Marmolada.

Luca Calvi (1962) è un linguista poliglotta, di formazione storico-etnolinguistica, specializzato in lingue e letterature dell’Europa centrale ed orientale. Ex docente universitario, “malato grave di montagna”, ha tradotto libri e conferenze dei più grandi alpinisti a livello mondiale. Ha scritto su come tradurre gli alpinisti (Lost in Translation, Gran Sasso Editore) e sull’esplorazione dolomitica, (Le Dolomiti Friulane: il Viaggio 1900-1902,Biblioteca dell’Immagine) e In Terra Incognita (Monterosa Edizioni). Direttore artistico della rassegna di cultura alpinistica di Auronzo di Cadore, è anche autore di testi per docu-film dedicati alla montagna ed all’alpinismo.

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VIPITENO / STERZING

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Il volume raccoglie il risultato di tante luminose giornate trascorse dall’autore tra le montagne e le vallate che fanno capo alla splendida città di Vipiteno, inserita a pieno titolo nella prestigiosa Associazione “I Borghi più belli d’Italia” e meta turistica d’eccellenza, con le sue caratteristiche case dai colori vivaci, gli antichi portici, gli stretti vicoli medioevali e le numerose insegne dei mestieri in ferro battuto che ne abbelliscono la via principale.  Questa è una guida completa e preziosa, unica nel suo genere, in grado di offrire un eterogeneo ventaglio di passeggiate alpine, adatte sia a escursionisti principianti (con modesta o nessuna esperienza di montagna) sia a gruppi familiari (con al seguito bambini di diversa età) sia ad alpinisti provetti (desiderosi magari di cimentarsi in facili ma più avventurose traversate su ghiacciaio). L’opera descrive in modo molto accurato 107 mete escursionistiche a malghe, rifugi e laghi in Alta Val d’Isarco, in Val di Vizze, in Valle del Giovo, in Valle di Racìnes, in Val Ridanna e in Val di Flères, comprendendo anche alcuni itinerari a partenza dal Passo di Pènnes, dal Passo Giovo e dal Passo del Brènnero.

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En Route

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Compito precipuo della Biblioteca Apostolica Vaticana, che ne esplicita la natura profonda e ne costituisce la missione, è quello da un lato di «custodire i tesori culturali ad essa affidati» e dall’altro di promuoverne lo «studio» e la «conoscenza». Il progetto En route si propone di restaurare, catalogare e digitalizzare il fondo di periodici appartenuti al diplomatico ed erudito biellese Cesare Poma (1862-1932), e di presentarne la vita e l’opera mediante una grande mostra che da quel fondo librario, ma allargandosi a molti altri della Biblioteca Vaticana, ha tratto una serie di racconti di viaggio, letterari e concreti, diplomatici e culturali, giornalistici e politici. Racconti che sono poi stati affidati a tre creativi di fama internazionale, profondamente ancorati nella vita e nella cultura di questo nostro secolo, quasi a scongiurare ogni rischio di statica musealizzazione: Lorenzo Jovanotti Cherubini, Maria Grazia Chiuri e Kristjana S Williams.
Basterà scorrere le pagine di questo catalogo per rendersi conto di come si passi dai colori seppiati delle parti relative al patrimonio storico della Vaticana all’esplosione di tinte a mano a mano che si giunga all’opera dei tre creativi. Una disomogeneità inevitabile, poiché segno della vita che le opere antiche prendono – o forse sarebbe meglio dire, recuperano – alla luce del fuoco della contemporaneità.

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Zanzotto Euganeo

By michela,

Esordisce il primo quaderno dedicato alla figura di Andrea Zanzotto in concomitanza con l’inaugurazione del parco letterario dedicato all’autore. Poeta e narratore ancorato da sempre ai luoghi natii, sin dai primi tempi degli studi universitari ha avuto con Padova e i vicini colli Euganei un rapporto privilegiato.  Il volume ricostruisce la felice esperienza culturale e il legame di Zanzotto con l’ambiente patavino e quello euganeo, a partire da quei momenti lontani animati dalla speranza di futuro della nuova Italia del dopoguerra, fatti di scoperte, di incontri e amicizie che diventeranno durature, nonostante l’inesorabile trascorrere del tempo e crescenti disillusioni civili.
Con questo quaderno, il primo di una serie, Padova e i Colli Euganei si saldano ancora una volta a Zanzotto. Uomini e paesaggi si fondono nei profili infiniti delle colline che veniamo spronati a guardare nella loro beltà, ma insieme al sempre più drammatico rapporto tra uomo e natura, dove il “delirio del clima”, “la brama di uccidere” e il cinico consumo del suolo oscurano e corrompono la stessa libertà.

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