Il catalogo dell’esposizione Cadore. Fotografie del cambiamento è inserito nei progetti delle celebrazioni per il 150° anniversario della ricostituzione della Magnifica Comunità e vuole affrontare in maniera viva e partecipata la trasformazione sociale, ambientale e urbanistica del territorio cadorino avvenuta tra la fine dell’Ottocento e degli anni Duemila. Il Cadore, una “piccola patria” riconoscibile nella storia e determinata da confini ristretti, una comunità di montagna che oggi deve trovare rinnovata consapevolezza delle sue unicità e delle sue specificità. Le fotografie scattate da Marchetti, Livan, Danieli, Ghedina, Vecellio e altri hanno la capacità di catturare i passaggi del tempo nella costellazione dei volti, dei paesaggi e nel silenzioso bianco e nero esaltare l’intima verità dell’immagine. La memoria collettiva che rimane e fa meditare sul patrimonio culturale materiale e immateriale cadorino, per un lascito preziosissimo alle future generazioni.
MOSTRA
19 luglio – 8 settembre 2025
Pieve di Cadore (Belluno)
Forte di Monte Ricco e Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore
Nato nel 1943 a Treviso, Donadi è un artista che si è interessato alle possibilità espressive della pittura, della grafica, della scultura con una prima mostra personale già nel 1965. Ha esposto in molte città europee e americane: alla IV Biennale Internazionale d’Arte a Barcellona, alla Pinacoteca Alberto Martini di Oderzo, al Bischöfliches Dom- und Diözesanmuseum di Trier, a Palazzo Vecchio di Firenze, al Museo della Tecnica e della Scienza di Vienna tra le altre.
Le collezioni di Donadi sono entrate in collezioni private di tutto il mondo.
Engraving Music, a collaboration between Archivio Storico Ricordi and Tipoteca Italiana, explores the world of music engraving and printing within the broader context of Italian industrial history, highlighting the technological and cultural innovations introduced by Casa Ricordi. Through in-depth critical and documentary essays, complemented by a prestigious collection of illustrations and photographs that offer a close look at the tools and workshops of music engraving, the book traces the evolution of musical typography, from manual engraving to modern lithographic processes; it celebrates the tradition of skilled craftsmanship exemplified by the lives of the protagonists and artisans who made Casa Ricordi an international symbol of editorial excellence in opera and beyond. Engraving Music stands as an important contribution for enthusiasts and scholars, offering new insights into the value of material culture connected to the historical memory of Italian music production between the 19th and 20th centuries.
The edition includes limited copies with luxury book box in two versions: TOSCA or LA BOHÈME.
For more information write to editoria@graficheantiga.it.
Musica incisa, frutto della collaborazione tra Archivio Storico Ricordi e Tipoteca Italiana, esplora il mondo dell’incisione e della stampa musicale, inserendolo nel quadro più ampio della storia industriale italiana e sottolineandone le innovazioni tecnologiche e culturali introdotte da Casa Ricordi. Attraverso saggi di affondo critico e documentario, uniti a un prestigioso apparato iconografico e fotografico che permette di esplorare da vicino gli strumenti e i laboratori di incisoria musicale, il libro ripercorre l’evoluzione dell’arte tipografica musicale, dall’incisione manuale fino ai moderni procedimenti litografici, celebrando la tradizione di alto artigianato rappresentato dalle vite di quei protagonisti e artigiani che hanno reso Casa Ricordi un simbolo internazionale di qualità editoriale nel mondo del teatro d’opera e oltre. Musica incisa si pone come importante contributo per appassionati e studiosi, proponendo nuove riflessioni sul valore della cultura materiale legata alla memoria storica della produzione musicale italiana tra Otto e Novecento.
L’edizione prevede copie limitate versione luxury con cofanetto TOSCA oppure LA BOHÈME.
Per informazioni scrivere a editoria@graficheantiga.it
Nell’epoca feudale le popolazioni si erano raccolte in piccoli gruppi al riparo di un castello o di un’abbazia, due grandi istituzioni che, spartendosi il potere, avevano al loro interno la corte religiosa o laica. Fuori, la servitù legata a un padrone. Nascono così le prime città che con la Venezia “de tera” e con l’adorazione di Maria (che non ha una precisa data di nascita) vedono, nel corso dei secoli, dal ’400 al ’500, lo sviluppo delle arti e dell’architettura. Lungo il fiume Livenza, quale confine naturale, si fronteggiavano due territori con radici differenti, quelle Longobarde e quelle Bizantine. Motta di Livenza, sul lato destro del fiume Livenza, era un comune veneziano frontaliero, fino a che la Serenissima non ha annesso nel 1420 il Friuli (Extra terra Mothe). Qui sorsero due basiliche che con Maria e due ordini Francescani – con i loro protagonisti, Francesco Zorzi e gli Amalteo – scriveranno una pagina fondamentale della storia politica e religiosa non soltanto locale.
“Il profumo può svanire, ma il flacone ne conserva la memoria”.
Il catalogo della mostra segue il percorso espositivo e si sviluppa lungo una scenografica linea del tempo, attraverso la quale si raccontano seimila anni di cultura olfattiva: dall’Antico Egitto fino all’epoca moderna e all’industrializzazione. Dagli antichi unguentari ai raffinati contenitori in porcellana di Meissen, dai capolavori d’oreficeria ottocenteschi ai flaconi industriali del secondo dopoguerra, ogni pezzo racconta come il profumo abbia sempre accompagnato l’evoluzione delle civiltà, ricoprendo ogni sfera della vita con ruoli sacri, terapeutici e cosmetici. Le collezioni di flaconi di profumo antichi sono estremamente rare nel panorama museale internazionale. La Collezione Storp, oggi tra le più importanti al mondo, ebbe origine nel 1911 con la fondazione dell’azienda Drom. Bruno Storp e sua moglie Dora, appassionati collezionisti di flaconi di profumo, diedero vita a un patrimonio unico, arricchitosi nel 1921 con l’ampliamento curato da Dora. Successivamente, nel 1967, fu Ursula Storp – madre di Ferdinand e Andreas Storp – a rilevare la raccolta e a curarne la manutenzione e la valorizzazione, dedicandovi tutta la sua vita.
Museo di Palazzo Mocenigo
sede del Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo – Venezia
21 maggio – 30 novembre 2025
FRAGMENTA è una rivista annuale di studi e ricerche di scienze storico-artistiche e archeologiche, che raccoglie contributi inediti inerenti alla storia dell’arte, all’architettura, all’archeologia, al restauro e all’economia dei beni culturali su Treviso e il suo territorio.
Il quarto numero (2024) si apre con un saggio che indaga i 150 anni di dominazione carolingia a Treviso. Di seguito, un contributo su Luigi Coletti e il valore dei suoi studi su Veronese a villa Barbaro a Maser. Quindi l’analisi della barchessa e la ricostruzione di villa Bressa a Selva del Montello. L’attenzione si sposta, poi, su villa Manfrin e villa Farsetti-Ravà nel periodo della proprietà dei Levi.
Due contributi indagano il pittore Luca Antonio Busati, esaminando la pala de L’Incredulità di San Tommaso e un dipinto inedito. Seguono la disamina di alcune opere dello scultore orafo Antonio Gentilin e dell’attività dei Botter presso la chiesa di S. Lucia. Chiude un saggio postumo sulle donne pittrici trevigiane.
L’innovativo metodo di studio e approccio all’opera d’arte, risultato di circa vent’anni di ricerche scientifiche, contribuisce nello svelare che Leonardo da Vinci, come molti altri artisti vissuti nelle varie epoche, aveva il vezzo di semi celare firme, date e figure in ogni opera eseguita. Le ricerche fatte con questo metodo, hanno condotto lo studioso Luciano Buso, padre della scoperta scientifica delle scritte nascoste nei dipinti, a individuare nel celebre disegno di Leonardo da Vinci “Uomo Vitruviano”, le firme autografe, le sigle soprattutto le date semi celate dal noto artista durante la realizzazione.
Spesso oggetto di attenzione del metodo Buso tra il 2009 e il 2025, le opere di questo grande artista fiorentino vengono ora svelate nel visibile. Quanto il volume tramanda apporta un’ulteriore valore storico-scientifico al celebre disegno di Leonardo da Vinci, il quale non fu eseguito, come da suggerimento accademico nel 1490, bensì nel 1513.
«Piero è una persona solida, leale, con una parola sola. Ha grande fiuto per i prodotti che piacciono alla gente, una passione smisurata per la meccanica e gli stampi, un amore senza fine per la moglie Graziella, per le figlie e per tutta la sua grande famiglia. Aggiungerei, nel conto degli affetti più cari, anche la bicicletta».
«Nella mia vita professionale ho avuto la fortuna di conoscere tanti imprenditori. Di Giampietro Nardi mi hanno impressionato tre cose: la visione, il coraggio e la determinazione nel procedere. Con queste frecce al suo arco è diventato un pioniere dell’Outdoor, il settore dell’arredamento e del design in cui oggi tutti cercano di accomodarsi, puntando su innovazione, tecnologia, materiali e Made in Italy al 100%».
Questo libro descrive la vita dell’uomo Giampietro Nardi e insieme del capitano d’impresa, come un lungo racconto.
Noi tutti viviamo un mondo percorso da luci ed ombre. I fotografi se ne rendono conto più di altri. Elio e Stefano Ciol prendono atto con estrema competenza tecnica di come la luce crei la forma visibile delle cose, ma hanno anche la sensibilità di mostrarci spazi del chiaroscuro in termini di emozioni.
Il rapporto dei fotografi con le proprie opere, si propone in termini di costruzione di un coeso tessuto poetico, in cui il singolo verso – immagine – dà ragione di se stesso facendosi parte d’una complessiva ricerca di musicalità, fatta di equilibri e controllate dissonanze.