Un libro celebra i 50 anni di attività tipografica della famiglia Antiga

20.12.2018

Approfondimenti

Tra le tante voci dal passato e dal presente che si rincorrono in un libro denso di immagini, storie, informazioni e tesori che escono fuori dai cassetti tipografici così come da quelli dei ricordi, ho scelto le parole di Arnaldo Loner — avvocato e bibliofilo altoatesino — per sintetizzare quella che è l’atmosfera che pervade Tipoteca. Una storia italiana, un corposo libro che celebra i cinquant’anni di attività delle Grafiche Antiga, tra le pochissime realtà a livello mondiale capaci di mettere assieme, in un settore complesso come la tipografia, passato, presente e futuro.

Se in ambito tipografico l’avvento di nuove tecnologie ha più volte rivoluzionato il modo di lavorare, costringendo le aziende a rinnovarsi o a scomparire, quella dei fratelli Antiga è una storia del tutto sui generis, in grado di stare al passo coi tempi senza mai sacrificare la qualità e, soprattutto, senza gettare alle ortiche il passato.
Franco, Silvio, Mario, Carlo e Maria Antonietta Antiga — che comprarono la loro prima, piccola macchina da stampa nel ’68, avviando, alle porte di Treviso, un’attività che da allora non si è mai fermata — hanno infatti deciso, nel 1995, di dar vita a una fondazione, Tipoteca Italiana, che è oggi il più importante museo italiano sull’arte della stampa e della tipografia.

«Noi che questa storia l’avevamo vissuta intensamente», raccontano i fratelli Antiga nelle prime pagine del libro, «non potevamo assistere indifferenti alla dispersione del sapere e dell’ingegno degli artisti artigiani che ci avevano preceduto». E la Tipoteca, lungi dall’essere solo una nostalgica rassegna di macchinari e strumenti, è un organismo vivo, a cui è affidato il compito di mostrare e insegnare ciò che è stato per cominciare a progettare ciò che sarà: il futuro della tipografia.

(Simone Sbarbati, frizzifrizzi, rivista online, 20 dicembre 2018)

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