Elio Armano alla veneranda Arca «Io, comunista, proteggerò il Santo»

11.07.2011

[Corriere del Veneto]

Le nomine. L’artista nominato nella presidenza. Berno verso la riconferma

PADOVA – C’è anche un (ex) comunista all’interno della nuova presidenza della Veneranda Arca del Santo. L’ente che, di fatto, amministra l’enorme patrimonio artistico ed immobiliare legato alla Basilica di Sant’Antonio.
Infatti, tra i 7 membri del collegio direttivo che resterà in carica per i prossimi 5 anni (fino a settembre 2016), resi noti ieri con una nota ufficiale dell’organismo fondato nel 1396, spicca il nome di Elio Armano, 66 anni, noto esponente da sempre del centrosinistra padovano.
Pci, Pds, Ds, Pd. Già sindaco di Cadoneghe e poi consigliere regionale e provinciale. Politico, ma anche scultore di fama. Gli studi al liceo artistico Pietro Selvatico ed il diploma all’Accademia delle Belle Arti di Venezia. Allievo del maestro Alberto Viani e buon amico di Tono Zancanaro e Augusto Murer, Andrea Zanzotto e Mario Rigoni Stern. Un continuo fervore intellettuale a fianco pure di Alberto Moravia, Natalia Ginsburg e Gaetano Pesce, prima di eleggere il Marocco e Marrakech quale «buen retiro» in qualsiasi periodo dell’anno.
Pochi mesi fa, l’uscita della sua autobiografia, «Pensare con le mani» (pubblicato da Antiga), impreziosita dalle foto di Giovanni Umicini. La nomina di Armano all’interno della nuova presidenza dell’Arca del Santo, ratificata pochi giorni fa dal Vaticano, porta la firma del sindaco Flavio Zanonato, cui l’artista nato a Padova nel 1945 è legatissimo (l’artista è imparentato con la moglie Lella).
Insieme con lui, il primo cittadino ha designato anche: il presidente capo uscente Gianni Berno (capogruppo del Pd a Palazzo Moroni) e poi Mario Silva (papà di Jacopo, presidente provinciale dei Giovani di Confindustria), Giorgio Noventa e Leopoldo Saracini.
La Santa Sede, invece, ha indicato Lorenzo Pilon. Mentre la Basilica, di diritto, ha confermato il rettore padre Enzo Pojana.
Dopo l’estate, entro la metà di settembre, è in programma il primo collegio direttivo del nuovo corso.
Dove, tranne clamorose sorprese, Berno dovrebbe essere riaffermato presidente capo. «Sono sempre stato un laico a tutto tondo, perché non baciato dal dono della fede – sorride Armano – Però mai un anticlericale. Sono un vecchio comunista orgoglioso di proteggere, almeno per i prossimi 5 anni, quello scrigno universale di arte e cultura che è la Basilica di Sant’Antonio».

Davide D’Attino