In 3 volumi i 7 secoli di storia dell’Ospedale di Treviso

10.06.2011

HC Magazine

Dalla Scuola dei Battuti alla cittadella della salute
Settecentocentocinquanta anni di sanità a Treviso. Oltre sette secoli di storia dell’ospedale del capoluogo della Marca ripercorsi minuziosamente da quando iniziò ad operare sulle rive del Sile la Confraternita di Santa Maria dei Battuti ai giorni d’oggi che vedono il polo ospedaliero trevigiano primo del Veneto dopo i due policlinici universitari e riconosciuto a livello internazionale per eccellenze cliniche e nel campo dell’innovazione tecnologica. Una storia avvincente, simbolo dell’impegno secolare veneto in campo sociosanitario e solidaristico, che oggi è ripercorribile tutta nei tre volumi che compongono il cofanetto "Santa Maria dei Battuti di Treviso, L’Ospedal Grando". Un’opera editoriale di rilievo, frutto della ricerca condotta per quattro anni dagli storici italiani Ivano Sartor, Danilo Gasparini, Giampaolo Cagnin e dallo statunitense David D’Andrea che è stata data alle stampe per i tipi di Edizioni Terra Ferma, grazie ad una cordata di sponsor sensibili alla storia ed al legame dell’istituzione col territorio. L’opera, per ampiezza di documentazione trattata tra le più approfondite nel panorama nazionale, è stata presentata alla Stampa oggi a Treviso dal Direttore generale dell’Azienda Ulss 9 Claudio Dario insieme ad autori ed editore, sarà oggetto di un evento pubblico che si terrà venerdì 10 giugno alle 16.00 al Teatro Comunale.
"Fino a quest’ultima ricerca, la nascita dell’ospedale di Treviso era fatta risalire al XIV secolo. La nuova opera fissa cento anni prima di quanto si è sempre ritenuto i primi passi dell’istituzione sanitaria trevigiana. Più precisamente al 1261, anno in cui, grazie all’appoggio del vescovo Alberto da Vicenza, era già attiva a Treviso la Confraternita di Santa Maria dei Battuti – sottolinea il Direttore generale Claudio Dario -. Dalle prime mosse l’ospedale si è evoluto fino a diventare la moderna azienda sanitaria odierna in una diretta eredità morale e legale; basti pensare che l’ospedale di Ca’ Foncello sorge su un terreno donato all’amministrazione oltre 500 anni fa; proprio quello dove sorgerà la Cittadella della Salute. Ringrazio tutti gli sponsor e coloro che hanno collaborato a quest’opera che ci fa riflettere anche su alcuni ricorsi storici. L’ospedale medievale degli esordi, infatti, era molto più simile all’azienda sociosanitaria di oggi che non ad un ente ospedaliero; vantava una larga diffusione di sedi sul territorio e si occupava non solo dell’attività ospedaliera ma anche di un’ampia assistenza sociale che andava dalla previdenza per le fasce sociali più fragili, all’istruzione e la crescita degli orfani, al sostegno alle vedove e delle famiglie disagiate. Siamo fieri della nostra storia e di questa eredità. E’ una storia di persone al servizio della Persona da cui ci viene la consapevolezza di una tradizione che pur nell’evoluzione della scienza, della clinica e dell’impianto amministrativo ci impone nel nostro lavoro di guardare all’uomo prima che al malato".
L’evento. L’opera verrà presentata al pubblico venerdì 10 giugno al Teatro Comunale alle 16.00 nel corso di un evento dal titolo "L’Ospedale e il territorio: sette secoli di storia trevigiana. Dalla Scuola dei Battuti alle nuove sfide per la salute", organizzato grazie alla sponsorizzazione di Benetton Group e Stevanato Group". Presenteranno l’opera Gabriella Piccinni dell’Università di Pisa, Alfredo Viggiano dell’Università di Padova. L’evento condotto da Eleonora Daniele di Uno Mattina, proseguirà con alcune testimonianze sul presente ed il futuro della Sanità trevigiana.