Bruno Meneghello – La magistratura vissuta e narrata

29.12.2010

[Il Giornale di Vicenza]

LUTTI. Scomparso a 85 anni la vigilia di Natale
Due libri sulla giustizia, ma anche un volume di logica matematica

La sera della vigilia di Natale è morto improvvisamente l’accademico olimpico Bruno Meneghello, 85 anni, fratello del noto scrittore Luigi. Nato anch’egli a Malo, residente a Vicenza, dopo gli studi liceali aveva partecipato attivamente alla Resistenza come partigiano combattente in una formazione di "Giustizia e Libertà".
Dopo la fine della guerra, si laureò in giurisprudenza e nel 1952 entrò in magistratura. Prestò servizio, per un breve periodo, come pubblico ministero e pretore a Treviso e a Castelfranco Veneto, quindi come pretore e giudice per oltre vent’anni a Vicenza, infine per un triennio, dal 1977 al 1979, alla Corte d’Appello di Venezia. Ha collaborato a numerose riviste, con articoli e note di carattere non soltanto giuridico, ma anche di divulgazione scientifica. La possibilità di una decisione fondata unicamente su basi logiche lo portò infatti a esplorare il mondo dei paradossi e dei teoremi limitativi dei sistemi logico-matematici, tanto che nel 1993 pubblicò il libro "Avamposti del pensiero: i teoremi di Gödel e i limiti della conoscenza e dell’intelligenza" (Nuovo Progetto).
Il volume "A nessuno il suo: processo alla giustizia" (Terra Ferma, 2002) è invece dedicato ai problemi della giustizia e ai rapporti della magistratura con gli alti poteri dello Stato. L’ultimo suo libro, "Memorie di G.", è stato pubblicato da Marsilio nel 2005: come spiega il sottotitolo, "Esperienze non ordinarie di un magistrato in Veneto nella seconda metà del secolo scorso", Meneghello racconta le stravaganze e le distorsioni nelle quali si è imbattuto durante la sua carriera di magistrato.
Accademico olimpico dal 2003 nella classe di Diritto, economia e amministrazione, Bruno Meneghello era socio del Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale.