Nelle camere da letto di Tiziano tra nudi femminili e ricette del passato

14.12.2010

[Corriere del Veneto]

Un gruppo di chef ripropone antichi sapori, adattandoli ai gusti di oggi. Dalla salsa di fiori di gelsomini, ai gamberi all’italiana

Decine le donne che ha spogliato. E’ entrato nella loro camera da letto, ha fatto cadere gli abiti, le ha ritratte. Nude. Abbandonate. Le lenzuola scostate, il gioco degli sguardi. Tiziano ha inventato il nudo femminile sdraiato, cambiando la veduta dalla finestra alle spalle della sua musa, o gli oggetti che creavano il contorno, ma mantenendo quasi sempre la stessa posizione del corpo. La donna, la sua camera da letto e un musicista (organista o liutaio) sempre presente, perchè l’amore e la musica all’epoca erano spesso collegati, entrambi puntavano all’armonia. Il viaggio del pittore nell’intimità femminile viene raccontato nel libro Nelle camere da letto di Tiziano (Terra Ferma editore, 154 pagine, 60 euro), presentato a Padova, nella sala Rossini del Pedrocchi. La letteratura d’amore veneta, a partire dagli Asolani di Pietro Bembo, le Veneri con musicista e le Danae sfilano nel volume, che accosta alla pittura gli «alimenti della passione». Declinati da cinque celebri chef, dopo le opere di Tiziano, ecco le varie pietanze da consumare in camera da letto, dal piatto afrodisiaco alla prima colazione.
Carlo Cracco, Fabrizia Meroi, Simone Padoan, Renato Rizzardi, Andrea Spina hanno immaginato e poi realizzato suggestioni e sapori tra le lenzuola: petali di rosa con tartufo, bottarga e fichi, ravioli al foie gras, cuore di dentice al nero di seppia e bottarga, focaccia con astice, brioche con carpaccio, solo per fare qualche esempio. Infine, riscrivendo e aggiornando dodici ricette pubblicate tra il XV e il XVIII secolo, un gruppo di chef ripropone antichi sapori adattandoli ai gusti di oggi. Dalla salsa di fior di gelsomini alle mele cotte con cipolla e profumate all’arancia, ai gamberi all’italiana. Il libro è curato da Giuseppe Barbieri, storico dell’arte e direttore del Dipartimento di storia delle arti e conservazione dei beni artistici Giuseppe Mazzariol all’Università Cà Foscari di Venezia.
Tra i vari nudi femminili, il ritratto della Venere di Urbino (1538), capostipite di tutti quelli che sono venuti dopo (da Tintoretto, a Goya e Cezanne), una delle opere più interpretate dell’arte del Rinascimento italiano, viene approfondito all’interno del libro da un saggio di Daniel Arasse, un dialogo sul tema tra due storici dell’arte, Arasse e Hope. Molte le curiosità da gustare tra le pagine del libro Nelle camere da letto di Tiziano, non solo gastronomiche. Ad esempio lo sfondo della scena alle spalle delle belle veneri sdraiate, sono sempre il giardino di una villa o un paesaggio agreste. Questo perchè il pittore dichiarava che il codice amoroso richiede «condizioni precise per esprimersi». Che non sono quelle della vita urbana, delle ambizioni e della lotta per il potere.

Francesca Visentin