Tiziano. Un autoritratto. Problemi di autografia nella grafica tizianesca

18.06.2014

L’Autoritratto a gessetto nero su carta – pubblicato per la prima volta nel 2007 da David Rosand come eseguito di propria mano dal grande Tiziano Vecellio, gentilmente concesso in prestito da collezione privata è il protagonista di una mostra che, inaugurata il 29 marzo scorso presso il Museo Correr a Venezia, si concluderà il 15 giugno prossimo. Grazie ad essa si presenta un’eccezionale occasione di confronto con l’inaspettata immagine di se stesso consegnataci dal sommo artista: dal buio della Storia riemerge il volto del ‘grande vecchio’ della Pittura Veneta. Giunto quasi all’età di ottant’anni, onorato da imperatori e papi e celebrato ovunque in Europa grazie alle sue opere, Tiziano pare aver affidato ad un fragile piccolo foglio di carta la sopravvivenza della propria immagine terrena. Concentrato nel profilo della testa, col solo accenno del ricco collo di pelliccia e della cuffia, il rapido e sicuro tratto della matita, sempre mobile e vibrante, ma qui insolitamente anche minuto ed analitico, cattura con straordinaria immediatezza l’inconfondibile e familiare profilo del pittore, restituendocene tutta la consapevole dignità conseguita grazie alla sua impareggiabile Arte della Pittura. Gli inediti saggi raccolti nel presente catalogo, dovuti a specialisti internazionali quali Luba Freedman, Jodi Cranston, Joanna Woods-Marsden, Raymond Waddington – che hanno fatto (ognuno dal proprio versante specialistico) un meticoloso studio storico-filologico e critico dell’opera, collocano questo ‘piccolo foglio di carta’ in un contesto inaspettatamente complesso e straordinariamente affascinante, intorno e addirittura ‘oltre’ l’Autoritratto.

Il Segnalibro (giugno 2014)