Fotografie di scena d’autore

25.09.2013

 A Pordenone Il Teatro Verdi in collaborazione con Zannier e Ca’ Foscari

Eposizioni con grandi professionisti che hanno ritratto spettacoli e artisti

«A 81 anni non riesco a sottrarmi alla fotografia» così Italo Zannier racconta il progetto di mostre fotografiche “PhotolnScena”. Si tratta di tre esposizioni curate dallo storico di Spilimbergo che saranno ospitate nel foyer del Teatro Verdi di Pordenone, dedicate alla fotografia di scena. «La fotografia è mettere in ordine alcune immagini (all’interno di uno scenario. È di per sé teatro» commenta Zannier. La prima in programma è «Low Tone», con gli scatti di Vasco Ascolini che sarà inaugurata venerdì 27 settembre alle 17,30 (visitabile fino al 18 dicembre). Si tratta di una quarantina di opere originali del periodo ’79-’89, molte conservate al Metropolitan Museum e al Moma di New York.

Ascolini è stato fotografo di scena dal 1972 al 1990 al Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia. «ll Valli usava fare tre repliche di ciascuno spettacolo. Così, seguendo gli insegnamenti di Ugo Mulas, nella prima serata fotografavo con cavalletto fisso dalla ottava fila. La seconda, mi muovevo in platea, la terza andavo dietro le quinte».

Fu così che Ascolini fissò sulla pellicola le prime rappresentazioni in Italia di teatro giapponese del No e il Kabuki, trasferendovi le immagini del corpo, della danza, del mimo, nel buio della sala. Ritrasse così i maggiori interpreti dell’epoca spesso confrontandosi con compagnie e attori restii «come quando venni inseguito dalla moglie di Carmelo Bene svestita e furente perché non voleva le venissero fatte foto di scena». Quella di Ascolini sarà la prima di tre mostre: in programma nei prossimi mesi il recupero di un album di foto di Vincenzo Giacomelli (foto di attori che hanno portato in scena l’opera di Donizzetti “Marin Faliero”) e le 8 foto alle gondole del conte Giuseppe

Primoli, uno dei più significativi fotografi italiani dell’Ottocento (autore degli scatti alla Duse). Infine la possibilità di aprirsi anche alla scultura con un lavoro dedicato alla Divina Commedia. Questo progetto inaugura la collaborazione con l’Università Cà Foscari nell’ottica di coinvolgere studenti e dottorandi e con l’ipotesi di esportare le mostre pordenonesi a Venezia. A questo si affianca l’iniziativa del Verdi relativa alla prossima apertura dei foyer in alcune giornate dedicate, nello spirito di «un teatro aperto e casa della cultura» ha spiegato ieri durante la conferenza stampa Giovanni Lessio presidente del Verdi che ha annunciato anche mostra sulla Rivoluzione messicana in occasione delle Giornate del Cinema muto – assieme alla protettrice dell’ateneo Silvia Burini, al professore Giuseppe Barbieri (sponsor Graphistudio e Terra Ferma).

(Il Gazzettino, 25 settembre 2013)