I segreti della Strada Regia tra antichi mercanti, nobili veneziani e pellegrini

04.06.2012

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Strada. Territorio di mercanti, libertà dei vagabondi e spazio per i briganti, via vai di vite che si incrociano e si conoscono, si fanno compagnia e camminano insieme. C’è chi la strada la percorre caricandola di significati simbolici e allegorie, chi ne fa un romanzo e chi ne fa oggetto di studio. Una giovane storica dell’arte bellunese, Monia Franzolin, ha condotto un lunga ricerca su una delle più importanti vie di comunicazione dell’antichità, la Strada Regia d’Alemagna: arteria che fin dai tempi dei romani permise la comunicazione tra Venezia e la Germania, tra la potenza commerciale della Serenissima e i paesi di lingua tedesca (da qui il nome di Alemagna, antico sinonimo di Germania). La pubblicazione che ne è derivata, “Sulla Strada Regia di Alemagna” (Edizioni Terra Ferma) colma una lacuna storica documentale di quasi quarant’anni e si pone come strumento di fruizione turistica, storica e scientifica. “Non volevo fosse solo una raccolta di documenti –spiega la Franzolin-, perciò il testo ha un approccio ampio, sia antropologico che turistico”. Come hai deciso di condurre una ricerca proprio su una strada? “Il tutto è nato dalla provocazione lanciata da un professore universitario che invitava una donna a intraprendere una tesi su di una strada. Io ho accolto la sfida, mi sono appassionata all’argomento e dopo la laurea l’ho ulteriormente approfondito fino ad arrivare alla pubblicazione”. Quanto tempo hai impiegato per arrivare a questo risultato? “Tra tesi e pubblicazione ci sono voluti tre anni; sono partita dalla ricerca d’archivio e poi sono passata alla ricerca sul campo, ho percorso tutta la Strada Regia chilometro per chilometro”. Cosa ti ha affascinato di più di quest’esperienza? “Il percorso è molto bello, ci sono dei tratti come quello tra Vodo e Cortina e quello che collega Castellavazzo al Castello della Gardona, che sono davvero stupendi. Qua e là si possono ancora vedere gli antichi resti del tracciato romano e della strada quattrocentesca. Inoltre attraverso le ricerche d’archivio sono entrata in contatto con un’umanità sconosciuta, un universo fatto di mercanti, pellegrini, diplomatici, nobili veneziani vissuti tra il 1400 e il 1797”. Ora ci sono le autostrade, chepermettono spostamenti molto più veloci; quanto viene percorsa al giorno d’oggi questa via?“Per la verità non molto ma, per fortuna, c’è il progetto di una ciclabile che collegherà la pianura veneta alla Dolomiti e che verrà creata lungo la falsa riga di questa strada”.

Alessia Trentin