Gli archivi di persona – La memoria del Novecento

08.03.2012

[la Tribuna di Treviso]

Ognuno di noi ne realizza uno nella propria vita, è diverso da quello di ogni altro, raccoglie tutto ciò di importante abbiamo deciso di conservare per farne un Archivio di persona. Quelli del secolo scorso, appartenuti a personaggi della storia e della cultura, sono stati oggetto di studio e ora verranno presentati nel «Archivi di persona del Novecento. Guida alla sopravvivenza di autori, documenti e addetti ai lavori», curato da Francesca Ghersetti e Loretta Paro, che verrà presentato a Treviso oggi alle 17.30 agli Spazi Bomben (ingresso libero). Il volume è edito da Fondazione Benetton Studi e Ricerche assieme a Fondazione Giuseppe Mazzotti per la civiltà veneta e Antiga Edizioni. Nell’incontro, oltre alle due autrici, ne parleranno Marco Tamaro e Luca Baldin, i direttori delle fondazioni, con Giorgio Montecchi, dell’Università degli Studi di Milano, e Domenico Luciani, architetto e paesaggista. Un lavoro prezioso, che raccoglie il frutto di seminari del 2008 dove si sono esaminati i problemi relativi alla valorizzazione di documenti di grande valore culturale che documenti di grande valore culturale che però sono a rischio conservazione. Negli importanti archivi lasciati da uomini di cultura non ci sono solo libri, ma soprattutto preziosi carteggi, lettere inedite, schizzi, disegni, appunti, e tanti piccoli oggetti d’arte. Un patrimonio che di solito è già stato esposto allo smembramento se non al saccheggio, e lasciato perire nel disinteresse. Il libro di Ghersetti e Paro mette in rilievo l’importanza di salvare la memoria, e pone in risalto un progetto che parte dal Trevigiano – in cui le due fondazioni hanno coinvolto la Regione Veneto – che ha censito e mappato questi speciali archivi, presenti sia in enti pubblici che privati, menzionati in una scheda sintetica in appendice al libro stesso. Il volume verrà presentato i1 16 marzo anche a Milano, in occasione dell’appuntamento annuale dedicato alle biblioteche e ai professionisti dell’informazione.

Lieta Zanatta