Le ville,"macchine"per raccontare il territorio

17.12.2014

ARCHITETTURA Un progetto e un volume per valorizzare le decorazioni delle dimore storiche

Dei e semidei, fauni e ninfe, feste nella natura e trionfi celesti, su sfondi di paesaggi quotidiani trasfigurati nel sublime…
Se entriamo "Dentro le ville venete" scopriamo un vasto mondo figurativo ispirato alla mitologia, alle incarnazioni dell’amore, alla morte e alla rinascita. Il volume con questo titolo edito da Terra Ferma per FriulaAdria, presentato l’altro ieri a Villa Contarini Nenzi a Dosson di Casier (Tv), costituisce un nuovo capitolo nel percorso di valorizzazione del territorio nordestino e delle sue eccellenze artistiche portato avanti dall’istituto controllato da Crédit Agricole.
Curato dal professore di Ca’ Foscari Giuseppe Barbieri, il libro sottolinea come la "civiltà delle ville" non comportò solo una profonda riorganizzazione del territorio veneto e friulano, ma anche la messa a punto di un complesso e articolato sistema di segni e di narrazioni che hanno presidiato per secoli alla decorazione delle ville stesse, trasformandole in straordinarie "macchine narrative", capaci (grazie al ben noto processo imitativo che investì l’Europa e l’America) di raccontare il nostro territorio in tutto il mondo: che è esattamente la missione del volume, soprattutto alla vigilia di Expo 2015. Un intento condiviso naturalmente dalle istituzioni locali, rappresentate lunedì dal sovrintendente dell’Azienda Speciale Villa Manin, Piero Colussi, per la Regione Friuli Venezia Giulia, e dalla presidente dell’istituto regionale Ville Venete, Giuliana Fontanella, per il Veneto, che si sono affiancati alla presidente di FriulAdria Chiara Mio, a Francesco Soletti dell’Università di Milano Bicocca e allo stesso Giuseppe Barbieri. Un racconto che necessariamente dovrà utilizzare i nuovi strumenti e le nuove strategie dell’informatica multimediale, che spalancano nuove e coinvolgenti prospettive di fruizione del patrimonio artistico, in particolare col progetto di creare un ambiente immersivo virtuale all’Esedra di Villa Manin, per far vedere la villa con le sue pareti decorate anche quando essa è occupata dalle mostre.
Il lungo saggio di Giuseppe Barbieri mostra le tappe della riscoperta degli affreschi di villa, ospitati da centinaia e centinaia di pareti con le firme illustri di Paolo Veronese, Giovanni da Udine, Giambattista Zelotti, Giulio Carpioni, Ludovico Dorigny, i Tiepolo: «Gli antichi miti – spiega il curatore – per lo più di matrice ovidiana, come testimonia l’intervento in volume di Elettra Morlin, si intrecciano con le riflessioni senza tempo sull’amore, la fecondità della natura, la morte e la rinascita, in un dialogo serrato tra committenti e artisti, letterati e musicisti , uomini di teatro e fattori»; l’intervento di Massimo Bergamasco, Marcello Carrozzino e Chiara Evangelista (del laboratorio di percezione robotica del Sant’Anna di Pisa) propone invece un percorso originale di fruizione dei "contenuti" delle ville, in presenza e in remoto, mentre quello di Carla Garozzo fa calare questo scenario generale con un focus molto specifico sulla villa Manin di Passariano, che nei prossimi giorni dovrebbe essere oggetto di un intervento specifico della Regione Friuli.
A chiudere il volume (e la presentazione), la gastronomia: quattro "architetture culinarie" di altrettanti qualificati chef del territorio (Cristina Colle, Roberto Franzin ,Mario Mescolin e Paolo Piovan) che ribadiscono sul versante della gola gli elementi fondanti del codice secolare della "vita in villa".