Tra mare e cielo. Grado nelle opere di Josef Maria Auchentaller

04.08.2022

Approfondimenti

Mostra. Casa della Musica. Grado

Dal 12 agosto al 4 settembre / ore 18.00-23.00

Dal 5 settembre al 15 ottobre / lunedì-sabato 10.00-13.00 e 16.00-19.00; domenica 11.00-18.00

Ingresso gratuito

Nel 1892 l’imperatore Francesco Giuseppe I proclama Grado “stazione di cura e soggiorno” all’interno della contea principesca di Gorizia-Gradisca. Il documento stabiliva le “norme fondamentali per la regolazione dell’azienda di cura e per l’emanazione di un Regolamento di cura per il circondario di cura di Grado” riconoscendo l’Isola, di fatto, quale “Kurort”, ovvero luogo curativo e stazione balneare di riferimento per quella che viene ancor oggi ricordata come la “riviera” della Monarchia austro-ungarica. 

In occasione di questo importante “compleanno” il Consorzio Grado Turismo – in collaborazione con Comune di Grado, Grado Impianti Turistici SpA, PromoTurismo FVG, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura Venezia Giulia – ha predisposto un nutrito programma di manifestazioni ed eventi tra cui una mostra sull’artista Josef Maria Auchentaller (Vienna 1865-Grado 1949) con tema Grado e il suo territorio.

Josef Maria Auchentaller, nella Vienna capitale dell’impero, è un esponente di primo piano della Secessione, un manipolo di pittori, scultori, architetti e grafici riuniti attorno alla carismatica figura del pittore Gustav Klimt. Con una capillare attività espositiva essa promuoverà un radicale rinnovo del mondo dell’arte, in patria e altrove. 

Auchentaller, viennese di nascita, ebbe con la moglie Emma un ruolo determinante anche nello sviluppo turistico di Grado al torno del 1900. Nel 1903 venne infatti inaugurata la Pension Fortino, moderna struttura alberghiera progettata dall’architetto austriaco Julius Mayreder (1860-1911), anch’egli, come Auchentaller, membro della Secessione. In breve il “Fortino” divenne l’epicentro dei soggiorni estivi della borghesia viennese e di un pubblico cosmopolita. Josef Maria Auchentaller e la moglie Emma – che dopo il primo conflitto mondiale divennero cittadini italiani e continuarono a vivere a Grado – sono ricordati ancora oggi come pionieri del turismo dell'”Isola del Sole”.

Nel 1906, la Commissione di Cura affida ad Auchentaller la realizzazione di un manifesto – esposto in mostra con il bozzetto di studio – per pubblicizzare Grado e l’artista realizza un capolavoro all’altezza della sua fama di illustratore e grafico, proponendo una scena balneare di grande impatto. Le figure femminili di Seebad Grado. Österreichisches Küstenland, stampato a Vienna da Albert Berger, sono ispirate a Emma e alla sorella Martha che inconsapevolmente diventano le testimonial di quello che può essere definito senza smentita uno dei più celebri manifesti della belle époque mitteleuropea.

La mostra, organizzata dal Consorzio Grado Turismo e curata da Roberto Festi, presenta – nella raffinata sede della “Casa della Musica” – ventidue opere, molte delle quali inedite oltre ad una serie di documenti d’epoca. Proprio i soggetti gradesi – le atmosfere sempre mutevoli del mare e della laguna, la luce, le nuvole, i colori delle barche, l’apparente minimalismo e la quotidianità dei soggetti, la “splendida solitudine” isolana – ispirano l’artista, sin dai primi anni del 1900, a realizzare alcuni dei suoi capolavori.

Il catalogo (Antiga Edizioni, 96 pagine, testi bilingue italiano-tedesco), pubblica tutte le opere in esposizione e presenta anche un gruppo di rare fotografie d’epoca della Grado 1900 fornite dall’Archivio Auchentaller. È corredato – oltre che dalle schede delle opere e dagli apparati – da alcuni testi. Roberto Festi, studioso esperto dell’artista, ne traccia il profilo professionale e di vita connettendolo con l’impresa imprenditoriale della Pension Fortino e commentando le opere in mostra; Raffaella Sgubin, direttrice dei Musei Provinciali di Gorizia, parla di un “artista dimenticato” per anni ma giustamente rivalutato dopo l’importante mostra al Leopold Museum di Vienna nel 2009. Christine Casapicola, infine, commenta alcune lettere d’epoca con tema Grado scritte dai protagonisti.